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Il ritorno di nonno Romano: "Caro Pd, adesso rinnovati"

Romano Prodi

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Stavolta i politologi non ci hanno capito un granchè. Tutti lì a volare alto, a inforcare binocoli da dietrologi... a cercare i motivi reconditi del ritorno in scena del Professore. Ipotizzavano: s'è consultato con Bazoli e ha scelto di rimaterializzarsi, pur di fermare il piano diabolico del Cav per occupare Rai e Corrierone. Invece, il motivo di tanto giubilo in casa Pd era davvero basic: con la tessera rinnovata da Prodi, non è un altro voto in meno, e di questi tempi è grasso che cola.   Poco conta se poi siano stati i nipotini a cacciarlo di casa, perché nonno li sfiniva con il gioco della seduta spiritica, mentre si inalberava quando gli proponevano il ruolo della spia sovietica. Come sia, eccolo, seduto davanti a Fabio Fazio, uno che era riuscito a convincere Dulbecco e Gorbaciov ad impazzare a Sanremo, figurati che ci vuole a rimettere la carica a Romanone, un anno e qualcosa dopo l'ultima apparizione in tv, proprio a «Che tempo che fa», quando di mestiere faceva ancora il premier. Lo guardi, scopri che non è per niente bollito, e ti vien voglia di sconfessare Andreotti. Il potere logora chi non ce l'ha? Ma quando, ma dove? Prodi sembra tornato da un soggiorno all-inclusive alle Maldive, e se non è andata così poco ci manca. Quando snocciola i luoghi esotici visitati quest'anno per il gruppo di lavoro Africa-Onu, ti aspetti che tiri fuori la scatola delle diapositive. Muove le mani in aria, ammiccante, e dice che, «una settimana qua e una là», ha fatto «tante belle chiacchierate, mi sono sfogato», e subito i perfidi immaginano le baiadere. Poi confessa che «finalmente» ha «ripreso vecchi studi», e ha «capito che la politica è diventata diversa» da quando aveva cominciato lui. Addirittura, «ora ho il modo di analizzare i dati della crisi del Paese»: messaggio formidabile, per chi è costretto a capire i meccanismi della recessione governando in tempo reale. Finge soavemente di non nutrire rancori particolari, poi investe con la bici i rivali. Fazio gli chiede: perché ha rinnovato la tessera Pd solo ora che c'è Franceschini? Romano risponde: «Mi hanno telefonato dicendo che era stata stampata e potevo passare a ritirarla», e non capisci se è stato un problema in tipografia o se con Veltroni non si riusciva neppure a curare i minimalia. Secondo uppercut, la caduta di Palazzo Chigi. Quando Walter annunciò che avrebbe corso senza alleati, «non ebbi il tempo di pensare», racconta Prodi. «Mastella mise la testa di traverso nel mio ufficio: "se volete far fuori me, sono io che faccio fuori voi"». Aggiunge che l'espressione di Clemente fu «più colorita»: anche qui, balenano atti innominabili. Veltroni? Lui la prende larga, non lo nomina mai. Spiega che quando si amministra la cosa pubblica bisogna rispolverare la «nobile politica della mediazione, mentre si è troppo gridato», e coinvolgere «le ali estreme», perché la «secolare divisione italiana tra guelfi e ghibellini non si risolve in un anno». Però solo il Pd può garantire un futuro al Paese, «riprendendo il discorso dell'equilibrio sociale, eliminando le divergenze del reddito e fornendo risorse a scuola e innovazione». Ma attenzione: tutto questo «dipenderà dalla capacità di rinnovamento che» il Pd stesso «avrà sul tema delle riforme, sul lancio dei giovani, e sulla forma partito. In quest'ultimo caso ha uno spazio enorme, perché di partiti democratici in giro non é che se ne vedono molti e se guardo da altre parti la forma partitica é stata ridotta a forme miserevoli. Ma senza partiti non si va da nessuna parte». E senza riformisti, soffia lui come Caronte, «l'Italia non si salva», mentre ora «è una barca nel mare in tempesta». Allora viene quasi naturale supplicarlo, come fa Fazio, di traghettarci fuori dall'inferno. Macché: lui non ci pensa neppure alla presidenza del Pd, né a strategie per disarcionare nuovamente il Cavaliere. «Non mi ricandido, sono un serio tesserato di un partito», ma «non mi aspettavo la sorpresa di tanti nel Pd, forse qualcuno non si aspettava che rinnovassi». Lui ha «solo compilato il modulo», qualificandosi come «pensionato». Ascoltandolo, i vecchietti fanno oohhh, come nel rap di J-Ax.. Prodi is back: stava per scipparcelo il Belgio, per candidarlo alle Europee. Lui ha resistito. È tornato: non resta che sperare in Mina alla Bussola e in Totti in Nazionale.    

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