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Alemanno avverte i suoi «Non chiudiamoci nel palazzo»

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L'ultimoa parlare è uno che non parla mai. Dopo che sono state votate le mozioni, dopo che anche il congresso romano di an ha salutato all'unanimità l'ingresso nel Pdl. «Abbiamo superato prove molto dure, con l'aiuto di Dio ce la faremo», dice il presidente dell'assemblea, Donato Lamorte, un nome poco noto al grande pubblico ma che nella destra romana e nazionale è un simbolo: è l'uomo storicamente più vicino a Gianfranco Fini, il suo silenzioso braccio destro. Qualche emozione, niente lacrime, nessuna protesta, nessuna contestazione. Anzi, una sola, quella scherzosa e goliardica, di Anna Cece, una militante di antica data e prima di salire sul palco passa davanti al sindaco di Roma e gli sbatte in faccia un bel dito medio. All'Hotel Parco dei Principi l'addio capitolino ad An scorre via tranquillo. Parlano i big (Gasparri, ma anche Piso e Augello) ma anche molti giovani consiglieri comunali. Alemanno resta lì, per ore e ore, non si schioda dalla poltrona sul palco, non va a pranzo. Parla in mattinata e soprattutto nel primo pomeriggio, prima che si passi ai voti. E avverte: «Stiamo per compiere un importante passo, ma non vorrei che ci fosse subito dopo un allentamento. Successe già nel 2001 e 2006, l'altra volta che siamo stati al governo. Fase che poi si concluse con una nostra mezza sconfitta elettorale». Prende fiato e riparte: «Adesso dobbiamo anche evitare che tutto si scarichi sulle istituzioni». Per questo il sindaco richiama tutti: «Non chiudiamoci nel Palazzo. Non corriamo questo grande rischio. Noi per esempio siamo andati a incontrare la giunta del IV municipio, siamo stati con loro ad ascoltre i problemi. Lo faremo ancora, ogni quindici giorni andremo in un nuovo municipio, cominciando da quelle delle periferie». Chiede ai dirigenti e ai militanti di An di non rilassarsi: «Anzi, mobilitiamoci. I grandi politologi ci hanno insegnato che le strutture dei partiti si decidono all'inizio, nel momento in cui le organizzazioni nascono. Dunque, è ora il momento decisivo». Alemanno chiede anche di guardare avanti, «alle sfide delle prossime settimane, alle Europee ad esempio: siamo in un momento estremamente importante, è l'ora di mobilitarsi al massimo». Poi il voto, applausi e baci. Il primo cittadino resta sul palco fermato dai militanti: chi per stringergli la mano, chi per farsi una foto con lui, chi per avanzare una richiesta. Piso scende e si ferma a chiacchierare: «Si sta aprendo una nuova stagione. Sarà tutto diverso. Ci saranno assi trasversali, soprattutto di carattere territoriale. Dopo il voto sarà tutto più facile, lavoreremo sempre più a stretto contatto con gli altri Forza Italia». E, infatti, non a caso Alemanno oggi parlerà alla convention di Rete Italia con Roberto Formigoni: gli assi travsersali, anche di carattere ideale, sono già una realtà.

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