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«Ho temuto per la vita di mio figlio»

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Inlacrime per aver creduto che anche i suoi due figli fossero tra le vittime del folle gesto di Tim Kretshmer. E invece Antonio Carozza, residente da 40 anni in Germania, ha potuto riabbracciare la sua Laura e il suo Filippo. «Quando ho sentito la radio - ha raccontato - mi si è gelato il sangue. Ero al lavoro e sono subito corso a casa da mia moglie per capire cosa stesse accadendo. Sono stati attimi di tensione e paura. Chiedevamo alla polizia quanti fossero i morti e chi fossero, ma non ricevevamo nessuna notizia. Siamo stati mandati dove c'è la piscina della scuola. Lì erano stati mandati i ragazzi scampati al pericolo. Dopo qualche minuto di ricerca siamo riusciti a vedere i nostri due figli». Ma Antonio piange perché tra le vittime c'è un caro amico del figlio. «Sono felice che i miei ragazzi stiano bene - continua - ma tra le vittime c'è un compagno di Filippo. Se penso che fino a ieri li avevo accompagnati a giocare a calcio». Quello che è successo per Antonio è inspiegabile. «Qui si vive in modo tranquillo. Il massimo della "trasgressione" può essere un incidente tra auto. Nessuno avrebbe mai pensato che potesse accadere una cosa del genere e che a provocarlo potesse essere uno dei figli delle famiglie più importanti del paesino». Fed. Log.

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