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Un giorno carico di retorica

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Avremocene tutte al femminile, forse un po' meno degli anni passati, avremo le solite frasi scontate sull'emarginazione, discriminazione ecc... Verrebbe da dire facciamo anche una festa al maschile, perché anche i maschietti avrebbero qualcosa da dire. Avremo come al solito il rispuntare delle reduci di antiche battaglie femministe. E sarà strage di mimose. A scanso di equivoci vale la pena dire che la lotta delle donne è stata importante pur con gli eccessi che ci sono stati. È forse stata la vera rivoluzione della seconda metà del secolo scorso, che ha portato a un vero cambiamento della condizione femminile, almeno in Occidente. Certo diseguaglianze permangono anche adesso, ma nulla a che vedere con il passato. Oggi semmai il problema vero è quello che riguarda la famiglia, e non è un problema delle sole donne, ma della società. Se crediamo nella famiglia, se vogliamo vedere nuove nascite l'aiuto lo dobbiamo offrire alla coppia, nel senso che servono strutture di tutela per i genitori. La sacrosanta lotta per i diritti della metà dell'umanità non può neanche farci dimenticare i messaggi devastanti che contemporaneamente sono stati lanciati. La parità dei diritti non può portare all'intercambiabilità dei ruoli. Troppo spesso ci sono donne che sembrano rifiutare il mestiere di madre come se questa fosse un'imposizione culturale e non invece un fatto naturale. La conseguenza spesso è quella di famiglie non più tali. Con un equilibrio interno difficile da trovare. Talvolta impossibile. La conseguenza è la crisi della struttura di base di una società. Nessuna restaurazione, ma sarebbe necessario dare forza culturale a un'idea diversa, senza che questo significhi relegare il mondo femminile ad avere un ruolo subordinato. Devono avere le stesse possibilità nel lavoro o nella politica. Ma essere madre e moglie non è una sventura da rimuovere, non è una riduzione della propria libertà, non è una pena imposta da un mondo maschilista. Ma è un punto di forza di una società. Basterebbe questo per spazzare via troppa retorica. Per affrontare i problemi veri, non della donna ma della coppia, soprattutto di quelle più giovani. Questa è la sfida di questa epoca. Lasciamo alle reduci del '68, ormai invecchiate, le parole per scardinare il nostro sistema. Basta non ascoltarle. Ci sono cose più serie di cui occuparci, anche in favore delle donne.

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