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Europa e Usa La crisi affonda gli immobili

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Enon solo negli Usa. Anche nel Vecchio Continente il 2008 è stato un anno difficile per i proprietari immobiliari: e mentre la Francia al momento non è stata particolarmente toccata da questo terremoto e la Germania si è salvata grazie alla propensione dei tedeschi ad affittare piuttosto che acquistare casa, in Gran Bretagna e Spagna sono aumentati in modo vertiginoso pignoramenti e morosità. Il mercato italiano sembra invece meno rischioso, con un livello di insolvenza all'1,2% del totale dei mutui accesi. L'Abi rileva che, secondo i dati più aggiornati, il livello di insolvenze ammonta all'1,4% l'anno. Non si tratta di un dato particolarmente allarmante, prosegue l'Associazione delle banche italiane, evidenziando che nel nostro Paese la probabilità di insolvenza dei mutuatari è la metà della Germania, della Spagna e un quindicesimo degli Usa: ciò significa che le banche hanno erogato con prudenza alle famiglie che avevano effettivamente la capacità di sostenere le rate, per evitare fenomeni di sovraindebitamento. Tuttavia, secondo l'allarme lanciato nell'ottobre scorso da Adusbef e Federconsumatori, sarebbero quasi due milioni gli italiani a rischio insolvenza e nel 2008 il numero di pignoramenti ed esecuzioni avrebbe potuto crescere del 22,3% rispetto al 2007. In Gran Bretagna, ad esempio, nel 2008, secondo il «Council of Mortgage Lenders», l'associazione che riunisce la quasi totalità degli erogatori di mutui nel Regno Unito, i pignoramenti di immobili dovuti all'inabilità dei proprietari di pagare i mutui precedentemente accesi hanno toccato in Gran Bretagna le 40 mila unità (+57% dal 2007), toccando il livello più alto dal 1996.

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