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Ritengo del tutto immotivate e politicamente pretestuose le ...

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La gravità della situazione del complesso del Palatino e del Foro Romano, così come della Domus Aurea, chiusa ormai da quattro anni, è stata più volte denunciata dal Soprintendente Angelo Bottini a fianco di Ministri sia di centro destra che di centro sinistra. Le infiltrazioni d'acqua che dilavano la roccia tufacea del colle ne stanno compromettendo la stabilità, aree sempre più estese del sito devono essere chiuse e presto si potrebbe giungere a una situazione irreversibile. Con Rutelli, ricordo ancora, si annunciò un piano di emergenza per il consolidamento statico dell'area affidato all'ingegner Giorgio Croci. Il Soprintendente, inoltre, si è più volte rivolto ai Ministri in carica affinché si adoperassero per permettere alla Soprintendenza di utilizzare con maggiore efficacia e rapidità le risorse economiche disponibili, arrivando a sollecitare una soluzione commissariale che, voglio ricordare, ha portato risultati eccezionali ovunque sia stata applicata, dalla risoluzione della scandalosa situazione dei rifiuti in Campania al rilancio del Teatro San Carlo di Napoli. Affiancare una struttura simile al Soprintendente, che manterrà la propria potestas in materia di tutela, non significa in alcun modo esautorare le professionalità della Soprintendenza archeologica di Roma. L'Assessore Corsini, che tutti ricordano felice protagonista della ricostruzione «come era e dov'era» della Fenice di Venezia, avrà un ruolo cruciale nell'agevolare l'accelerazione amministrativa delle opere, mentre il Sottosegretario Bertolaso metterà a disposizione la sua consolidata esperienza per garantire rapide soluzioni ai gravi problemi dell'area. Il coinvolgimento della Protezione Civile, inoltre, porterà ulteriori risorse integrando i fondi che già sono disponibili e che, grazie alla gestione commissariale, potranno essere rapidamente spesi per i progetti che verranno condivisi con il Soprintendente, i funzionari e gli archeologi della Soprintendenza e i membri del Comitato Scientifico. Per risolvere questa emergenza, che riguarda uno dei tesori del patrimonio culturale dell'Occidente è necessario lavorare in squadra per un unico fine, senza contrapposizioni ideologiche o ricerca di secondi fini, ascoltando e valutando i contributi di tutti coloro che saranno chiamati a collaborare. Non si vuole privatizzare, né escludere le professionalità di chi con passione e dedizione opera nella Soprintendenza. Il Governo ha a cuore la salvaguardia della culla della cultura romana, e intende valorizzarla al massimo, investendo risorse per renderla pienamente fruibile e per rilanciare gli studi scientifici e archeologici che la interessano. E questo perché sempre più cittadini e turisti possano continuare a scoprire e visitare le meraviglie di queste rovine che, a oltre due millenni di distanza, continuano a parlarci con forza di una gloriosa civiltà, cui tutti siamo debitori. Questo significa amare la nostra cultura e la nostra storia.

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