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Gianni pensa a Hiroshima per l'anno prossimo

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Alemanno spiega che ha intenzione di portare anche i ragazzi delle scuole romane anche a Hiroshima, la città giapponese sulla quale nell'agosto del '45 fu sganciata la prima bomba atomica. Per il momento è solo un'idea alla quale sta lavorando il consigliere diplomatico del primo cittadino della Capitale, Mario Vattani, la cui moglie è proprio nativa della città nipponica. Il progetto insomma è ancora al di là da venire. A marzo, invece, spiega l'assessore alla Scuola Laura Marsilio, i ragazzi delle scuole medie capitoline saranno portali a Fossoli di Carpi, dove fu allestito uno dei campi di concentramento italiani. Intanto, si prova a fare un primo bilancio di questo viaggio della memoria. Alemanno incontra i sindaci di Fiume e Zagabria ai quali spiega che portando i ragazzi romani in Istria e Dalmazia lo ha fatto «senza alcuno spirito revanscista». E che anzi, «le minoranze sono un ponte non per separare ma per unire». E con Zagabria è pronto un protocollo di collaborazione mentre per Pola sarà firmato un accordo per la tutela dei resti romani. A chi gli domanda se non stia diventando una sorta di ministro ombra, il sindaco rassicura: «È Roma che ha un ruolo internazionale. Dopo la visita del Dalai Lama daremo un segnale anche all'ambasciata cinese. Non abbiamo intenzione di perdere fette di mercato nel turismo proveniente da Pechino. Voglio però dire che con Frattini ho personalmente un ottimo rapporto. Ma il mio lavoro è Roma». Infine non conferma che il a fine anno tornerà ad Aushwitz: «L'importante era esserci al primo, per i successivi vedremo». F. d. O.

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