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E Veltroni presenta il suo piano

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Idee accolte con favore da tutti gli ospiti, riuniti nella sala del Tempio di Adriano e spedite subito dopo a Palazzo Chigi. Cosi, in un'ambientazione che richiama la Sala Verde di Palazzo Chigi, arricchita da due bouquet di rose che Veltroni ha consegnato a Emma Marcegaglia e Renata Polverini, si trovavano i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confsal e tante altre sigle. Al di là del merito delle ricette avanzate dal Pd tutti gli oratori si sono detti favorevoli a lavorare per una strategia comune. «Questo è il momento in cui ci vorrebbe una grande capacità di unire il Paese», ha detto Veltroni. Subito dopo, il presidente di Confindustria, Marcegaglia ha commentato: «Il rischio di povertà è vero ed evidente». Anche Bonanni e Angeletti hanno condiviso l'analisi allarmata e in particolare il segretario della Cisl ha chiesto maggiore unità: «Non può essere solo uno slogan, unità è capacità di dialogare con gli altri senza sentirsi esclusivi o alternativi». Indiretta, ma esplicita, la replica di Epifani: «Chi ha diviso è stato il governo e purtroppo anche gli altri». E la Confsal, attraverso le parole del segretario generale, Marco Paolo Nigi, ha aggiunto: « Bisogna estendere gli ammortizzatori sociali ai precari dell'impiego pubblico e privato». Ma a «gelare» il clima promosso da Veltroni sono arrivate le parole di Massimo D'Alema: «Il mondo dell'impresa dovrebbe farsi sentire di più, c'è una singolare acquiescenza di Confindustria nei confronti del Governo». Alla fine D'Alema ha voluto anche ribadire il suo appoggio alla candidatura di Pierluigi Bersani alla segreteria del Pd: «Conosco diverse persone che anzi si sentono più vicine al Pd proprio perchè Bersani si è candidato».

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