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I consumi elettrici crollano per la crisi

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Il presidente Luigi Roth e l'amministratore delegato Flavio Cattaneo di Terna, hanno presentato il piano strategico 2009-2013 dal quale emerge la previsione di un ulteriore calo della domanda di energia elettrica nel 2009, dopo quello registrato nel 2008. Un paio di settimane fa la società aveva annunciato che per la prima volta da oltre 25 anni erano calati i consumi di energia elettrica, con un dato provvisorio di flessione dello 0,7%. Cattaneo ha sottolineato che la domanda ha registrato a gennaio «un calo importante, vicino alle due cifre» (presumibilmente del 10%) che arriva dopo la flessione del 6,3% a dicembre sullo stesso periodo del 2007. La causa è da ricercarsi «nella difficoltà dell'industria» ha detto Cattaneo che però si è mostrato tranquillo circa l'impatto su Terna. «Per noi non ci sono rischi legati ai volumi». Nel piano strategico figurano investimenti per 3,4 miliardi di euro nei prossimi cinque anni di cui 2,6 per la rete, con la conferma di una crescita minima annua dei dividendi del 4%. Cattaneo ha già preannunciato che la cedola del 2008 sarà ancora una volta più ricca di così. La Borsa ha apprezzato spingendo il titolo in rialzo del 4,17% a 2,43 euro. «Proporrò per il 2008 un dividendo in crescita rispetto a quello del 2007 e anche rispetto alla crescita minima garantita dalla nostra politica dei dividendi», ha detto Cattaneo. Anche quest'anno, poi, ci sarà un acconto sulla cedola del 2009. Gli investimenti crescono di 300 milioni rispetto al piano precedente e quelli per lo sviluppo rappresentano il 77% del totale. È previsto poi un miglioramento della redditività con un margine Ebitda (margine operativo lordo) dal 71 al 77%. La flessione della domanda di energia elettrica non avrà alcun impatto sui ricavi di Terna. «Nonostante uno scenario economico critico il nostro futuro appare sempre brillante - ha commentato il presidente Luigi Roth - Questo perchè negli ultimi mesi abbiamo lavorato per minimizzare tutti i fattori di rischio». Non ci dovrebbero essere problemi di liquidità. «Siamo coperti fino al 2013», ha detto Cattaneo escludendo anche il ricorso a prestiti obbligazionari. Trattative sono in corso con la Banca europea per gli investimenti (Bei) per una ulteriore linea da 300 milioni di euro a costi inferiori a quelli di mercato. Entro fine giugno infine la Cassa depositi e prestiti dovrà decidere se uscire dal capitale di Terna, di cui ha il 29,9%, e da Enel, in base a quanto chiesto a suo tempo dall'Antitrust. «Non mi pare sia nei piani», ha detto Cattaneo .

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