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Silvio "leader carismatico". Ora lo dice la Cassazione

Silvio Berlusconi

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Le dirette televisive ci hanno da tempo abituato ai bagni di folla in delirio che segue a sciame ogni appuntamento pubblico del premier. Donne impellicciate che si sbracciano contro ogni galateo, ragazze che sanno ripetere a memoria le sue barzellette, giovani che ne imitano il look. Ma questa volta a certificare le «doti» del Cavaliere è un'istituzione che mai prima d'ora si era lasciata andare a un giudizio così colloquiale e soprattutto inserito in un documento ufficiale. Si tratta della Cassazione e l'occasione sono le motivazioni contenute nella sentenza 3672 della Seconda sezione penale nella quale spiega perchè, lo scorso 20 novembre, ha assolto la segretaria di Berlusconi, Marinella Brambilla (oltre all'ex collaboratore Nicolò Querci), «perchè il fatto non sussiste», dall'accusa di avere reso falsa testimonianza nel processo per le presunte tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza. Piazza Cavour spiega che «gli indizi posti dalla Corte d'appello di Milano a fondamento del verdetto di colpevolezza» di Brambilla e Querci «non sono nè gravi, nè precisi, nè concordanti». Poi il relatore Raffaele Capozzi inserisce una nota sul carattere di Berlusconi. La vicenda giudiziaria riguarda la visita che Massimo Maria Berruti, ex capitano della Gdf consulente Fininvest e oggi deputato della Pdl, aveva fatto l'8 giugno del '94 a Berlusconi, anche allora premier. Berruti non ha mai negato l'incontro con Berlusconi a Palazzo Chigi ma ha sempre sostenuto di averla fatta per sollecitare il premier ad intervenire ad una manifestazione elettorale in Sicilia. A questo proposito i giudici scrivono che «trattasi di congettura altamente opinabile, in quanto è nota l'estrosa vivacità del Berlusconi, il quale ben avrebbe potuto optare per un suo diretto e non preventivato intervento in campagna elettorale a Palermo, fidando del suo enorme ed innegabile carisma personale». Secondo l'accusa, invece, Berruti avrebbe incontrato Berlusconi per parlare delle presunte tangenti alla Guardia di Finanza.Tesi bocciata da piazza Cavour. Così dopo aver smontato il granitico aplomb del Cancelliere tedesco Angela Merkel con un irresistibile cu-cu, dopo aver sovvertito il rigido protocollo della Casa Bianca conquistando l'ex presidente Usa Bush a colpi di barzellette e pacche sulle spalle, ecco che Berlusconi fa breccia anche nel tempio del formalismo giuridico, la Cassazione. La conferma che il premier ha il suo bel «caratterino» viene anche dal suo confessore, don Antonio Zuliani: «Che Silvio sia vivace e carismatico io lo so da trent'anni».

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