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Spunta il nodo coordinatore, An in rivolta

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An è in rivolta e chiede invece un coordinamento a tre, oltre ad una direzione di una ventina di membri che affianchi il leader Berlusconi. Ma altrettanto perplessi sarebbero alcuni notabili azzurri, da tempo infastiditi dal grande spazio conquistato dall'irruente deputato toscano. Il clima tra Fi e An, quindi, continua a non essere buono. Il cammino che dovrebbe portare al Pdl continua ad essere cosparso di dubbi, incertezze, sospetti, perlessità. E la cosa è apparsa di massima evidenza tanto nell'ufficio politico convocato giovedì scorso da An al Senato nello studio di Maurizio Gasparri, quanto nei briefing voluti da Silvio Berlusconi con i vertici di Forza Italia a Palazzo Grazioli, negli ultimi giorni. Difficile dire se siano più guardinghi gli azzurri sul "preliminare" di statuto steso da An dopo il chiarimento Berlusconi-Fini o più inquieti gli uomini di An sulla resistenza di Fi a concedere le garanzie chieste da via della Scrofa. Alla bozza di statuto sta lavorando in queste ore un team azzurro, capitanato dallo stesso Verdini e con in squadra Daniele Capezzone e Gregorio Fontana. Giovedì ci sarà il prossimo appuntamento con il premier nella sua residenza-ufficio romana, anche stavolta riunione del tutto targata Forza Italia. Anche se il clima non è dei migliori di ripensamenti sulla nascita del Pdl non si può certo allo stato parlare. Rimane, per ora, confermato il congresso per il 27 marzo, che, come Berlusconi ha annunciato in Sardegna, si terrà presso la Fiera di Roma. Come è anche confermato che «Fini, nel Popolo della Libertà, avrà un ruolo». C'è infine un altro aspetto da considerare, un altro nodo della questione Pdl: i "nanetti", vale a dire i partiti più piccoli che andranno a fare parte del Pdl. Finora scontenti della poca considerazione all'interno della costruzione del partito. Gia.Ron.

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