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Serra: «I militari non risolvono un bel niente»

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Oggi a Roma si avverte la paura di uscire dopo una certa ora, cosa che non mi pare si sentisse prima. E con i militari in città non si risolve un bel niente». L'ex prefetto di Roma Achille Serra, ora senatore del Pd, boccia il piano del governo di inviare altri 30mila soldati nelle città. «Già i tremila militari impegnati - osserva Serra - non sono stati di alcuna utilità. Sono una goccia nell'oceano. Militarizzare le città perché si ritiene che ciò possa evitare le violenze sessuali è un'illusione mediatica». «Se questo serve a tranquillizzare la gente sotto il profilo psicologico ben venga, se poi si pensa che da questo si possa avere qualche risultato allora veramente non serve». «I militari - prosegue l'ex prefetto di Roma - svolgono un compito eroico se fanno il loro mestiere. Se, invece, viene improvvisato un mestiere nuovo la cosa mi lascia molto perplesso. E comunque credo che ci servano altri antidoti per contrastare questo fenomeno delle violenze carnali ma non solo». «Bisogna sempre di più controllare il territorio però - sottolinea Serra - se uno che ha commesso una violenza carnale e lo ha ammesso viene mandato agli arresti domiciliari mi preoccupa non per il provvedimento giudiziario in sè ma mi preoccupa per il messaggio che viene dato agli altri. Quando uno - conclude - che ha ucciso la signora Reggiani viene condannato a trent'anni e non all'ergastolo io mi preoccupo per il messaggio e mi chiedo in che Paese siamo». Propone allora: «Si faccia una vera riforma della giustizia, alla svelta: non per salvaguardare certe figure istituzionali, ma per rendere certa e immediata la pena».

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