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Ora anche Vendola ha una sinistra tutta per sè

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Insomma il partito arriverà probabilmente per le europee. Per ora c'è questa sigla (il logo è formato dalle tre lettere, due nere e una rossa, e da una piccola stella anch'essa rossa) che raccoglie i fuoriusciti dal Prc. Una sorta di scissione dell'atomo che, vista l'attuale situazione della sinistra italiana, fa quasi sorridere. In realtà per Vendola e i suoi si tratta di una piccola tragedia anche se, dopo il congresso di luglio, i rapporti con il segretario Paolo Ferrero erano diventati pessimi. «Non provo acrimonia verso Ferrero e il suo gruppo dirigente - assicura il governatore pugliese -. Sono sereno perché faccio ciò che sento sia giusto fare. Rifondazione è stata la mia casa e questo addio non è un partire indolore. A quelli di noi che condivideranno la mia scelta, voglio dire che non dobbiamo sentirci avversari di Rifondazione. E soprattutto ai compagni che scelgono di continuare la propria lotta dentro il partito voglio esprimere gratitudine per aver condiviso una bella battaglia, e perché sono certo che continueranno a battersi perchè nasca una sinistra nuova». Tra un attacco a Veltroni («subalterno al piano inclinato del governare in sintonia esibita con i poteri forti») e uno a Berlusconi («giustizialista contro mendicanti e lavavetri»), Vendola riceve anche un accorato appello di Ferrero: «Invito i compagni e le compagne riuniti a Chianciano a ripensare all'ipotesi di una scissione, perché non comprendo che senso abbia fare una scissione in nome dell'unità, è una contraddizione». Appello respinto in modo netto dal leader di Rps: «La scissione è già nei fatti».

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