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Riparte il piano case «Faremo le new town»

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Poco prima delle scorse elezioni politiche Silvio Berlusconi, parlava in una trasmissione radiofonica di una delle sue più grandi fantasie (tra i punti principali del programma elettorale del Pdl): costruire delle città satellite da realizzare vicino ai capoluoghi che soffrono l'emergenza abitativa, in cui sia possibile acquistare casa con delle rate inferiori ai canoni di affitto. Un'operazione già sperimentata dal Cavaliere. Basti pensare a Milano due (costruita negli anni settanta dallo stesso Berlusconi), vera e propria cittadina alle porte del capoluogo meneghino, con tanto di uffici, posta, ospedale, banca, e centro benessere. Ebbene, ora Berlusconi rilancia il progetto: dopo Milano 2 potrebbero arrivare anche Roma due e Torino due. Nel corso di alcuni colloqui con i presidenti delle Regioni Piemonte e Molise, il premier ha spiegato che l'intento del Governo «è quello di realizzare delle "new town" vicino ai capoluoghi di provincia per aiutare chi non può permettersi di acquistare un appartamento». Il piano prevede, avrebbe spiegato Berlusconi, «il pagamento di rate di mutuo addirittura inferiori agli attuali canoni di affitto». Cifra prevista, 600 milioni di euro circa. «Certamente al centro del Piano Casa del governo c'è e ci sarà la famiglia», promette intanto Mario Mantovani, sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con delega all'edilizia abitativa e statale. «Credere nel futuro del Paese significa innanzitutto incoraggiare e sostenere la famiglia come soggetto sociale che garantisce nel tempo serenità, educazione e solidarietà. Anche per tali ragioni - continua Mantovani - il piano casa che il governo Berlusconi sta avviando mira ad incrementare in modo significativo nei prossimi anni i proprietari di case, da nord al sud del Paese».

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