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Il Pdl affidato ai ragazzi

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

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Un input raccolto dai due coordinatori nazionali del Pdl, Denis Verdini e Ignazio La Russa, e a cui negli ambienti pidiellini si sta già lavorando. L'idea è quella di formare un gruppo di "costituenti" che lavori direttamente sul territorio, che sondi gli animi e le basi, che prepari il terreno alla fusione dei due schieramenti. Un'impresa non facile, e questo Berlusconi lo sa bene. Anche perché, mentre a livello verticistico la fusione Fi-An è "abbastanza" avviata, sul territorio rimangono difficoltà e differenze, con via della Scrofa nettamente e storicamente più presente a livello locale rispetto a Fi. Ad andare nelle singole province - seguendone una a testa - sarà un team di giovani deputati, Fi e An, selezionati da Verdini e La Russa e vagliati ovviamente dallo stesso Berlusconi. Un gruppo costituente del Pdl di circa cento sentinelle, scelte in base a poche ma "precise" regole. Innanzitutto ci sarà il criterio della non territorialità, vale a dire che ciascun deputato seguirà una provincia diversa da quella di provenienza. Secondo, quello delle giuste proporzioni e, quindi, anche sul numero complessivo dei deputati scelti per questo team verrà rispettata la formula del 70-30%, nata a garanzia degli equilibri interni tra Fi e An, ma in alcuni casi (vedi consiglio regionale dell'Abruzzo), non in vigore. «A Verdini - spiega un autorevole fonte azzurra - spetterà il compito di scegliere il maggior numero dei componenti del team, e quindi il suo ruolo sarà molto rafforzato». Alcune delle sentinelle sarebbero già state contattate. Altre lo saranno nei prossimi giorni. Tra loro risultano nomi come Gregorio Fontana, Laura Ravetto, Simone Baldelli, Ignazio Abrignani, Beatrice Lorenzin, Vincenzo Gibino, Nunzia Di Girolamo, Rocco Girlanda, Nicola Formichella dal fronte azzurro; Viviana Beccalossi, Massimo Corsaro, Pietro Laffranco, Catia Polidori, da via della Scrofa. Del nuovo team pidiellino si è parlato anche durante la riunione che Berlusconi ha convocato ieri mattina a Palazzo Grazioli. Un briefing del tutto azzurro (non era presente nessuno di An), a cui hanno partecipato tra gli altri, Verdini, Fitto, Gelmini, Alfano, Vito e Cicchitto. Sul tavolo, oltre al rimpasto di governo (tema pare archiviato almeno per ora) ed elezioni in Sardegna, anche questioni come congresso Pdl (confermato per il 27 marzo), leadership di Berlusconi e ruolo del presidente della Camera, gli assetti organizzativi interni, il modus operandi nella scelta di liste e candidature elettorali. Non ultimo, dopo le polemiche dei giorni scorsi sui rapporti di forza tra Fi e via della Scrofa, lo statuto. Quando il premier ha illustrato ai vertici di via dell'Umiltà la bozza statutaria presentata da An negli ultimi giorni, raccontano fonti parlamentari, qualcuno dei presenti avrebbe espresso delle perplessità perché il testo preparato da via della Scrofa apparirebbe come il regolamento di una federazione più che di un partito unitario. «Noi abbiamo lavorato ad una bozza ora al vaglio del presidente - spiega Massimo Corsaro, deputato An nel gruppo di prepazione dello statuto. E comunque la formula 70-30% il timone di tutta l'operazione». La bozza sarebbe ora nelle mani di alcuni esponenti Fi (tra i quali Daniele Capezzone e Gregorio Fontana, sotto il coordinamento di Verdini) per essere vagliata e per vedere se e come andare incontro alle «garanzie» richieste da via della Scrofa. Tempi previsti, una quindicina di giorni. Attriti permettendo.  

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