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E la Lega chiede un'autorizzazione «morale» per le città virtuose

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Una presa di posizione che segue quella, nei giorni scorsi, di molti altri amministratori, dal sindaco di Torino Chiamparino a quello di Bologna Cofferati, al presidente del Veneto Galan, che hanno parlato di «scandaloso privilegio». Ieri è scesa in campo la Lega: «Nel decreto anticrisi votato con la fiducia è contenuta la deroga di non rispettare il patto di stabilità per Roma. È un evidente autorizzazione morale per tutti i sindaci che hanno ben gestito i loro bilanci, erogando servizi di ottima qualità ai loro cittadini, a tenere lo stesso comportamento». Una dichiarazione firmata da oltre una ventina di sindaci ed amministratori della Lega Nord Padania. E il vicecapogruppo del Carroccio alla Camera, Reguzzoni, rincara la dose: «A tutti continuiamo a ripetere che è il momento di tirare la cinghia. Poi, però, si elargiscono qua e là contributi significativi e soprattutto si deroga al Patto di stabilità per questo e per quello. Ebbene, tutto ciò è moralmente inaccettabile e rischia di essere un'autorizzazione morale, un invito, alla deroga del Patto di stabilità per tutti i comuni virtuosi. O tutti o nessuno: non si può dare a Roma quello che è negato agli altri».

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