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Sulla tassa per gli immigrati Lega e Cav tentano il dialogo

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Dopo la polemica Carroccio-Fini arrivano le dichiarazioni contrastanti, non di due deputati qualunque, ma del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del suo ministro dell'Interno Roberto Maroni. Anche se, in serata, tra i due avviene il chiarimento. In un colloquio telefonico il titolare del Viminale chiarisce che il contributo per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno, sarà cosa diversa rispetto alla tassa proposta dal Carroccio. Si tratterà di un contributo, come quello già previsto nella maggior parte dei Paesi europei per il rilascio dei permessi di soggiorno, di importo variabile tra 10 e 400 euro. Già nel pomeriggio Maroni aveva spiegato che l'emendamento leghista che prevedeva il pagamento di 200 euro per ottenere il permesso di soggiorno verrà modificato, pur confermandolo. «L'emendamento - dice - c'è, solo che al posto dei 200 euro per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno si prevede un contributo da definire con decreto del ministero dell'Interno e di quello dell'Economia». Il principio, aggiunge, «viene affermato così come previsto e votato». Poi, in serata, aggiunge: «Non c'è alcun contrasto all'interno della maggioranza». Sarà, ma leggendo le dichiarazioni del premier, l'impressione è un altra. «Non c'è nessuna novità a riguardo - risponde ai giornalisti che gli chiedono di commentare le dichiarazioni del ministro dell'Interno -. Comunque, non c'è nessuna marcia indietro. Quando mi è stato presentato l'emendamento io ho subito detto che ero contrario: ne ho parlato con Bossi e non ha fatto obiezioni particolari al riguardo». A questo punto come andrà a finire? L'opposizione coglie subito l'occasione per mettere il dito nella piaga. «A conferma che nella maggioranza continuano le tensioni e che alla Lega è necessario "dare" qualcosa - attacca il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Anna Finocchiaro -, un vertice della maggioranza, presenti il ministro Maroni e il ministro Alfano, ha deciso di mantenere nel ddl sicurezza la tassa per i permessi di soggiorno. Solo qualche minuto dopo Berlusconi, facendo shopping, ha ribadito la sua contrarietà a questa norma. Berlusconi era a conoscenza del vertice di maggioranza e di quanto affermato da Maroni?» Sulla stessa lunghezza d'onda Leoluca Orlando dell'Italia dei Valori: «Nel governo facciano chiarezza con se stessi e su come gestire la propaganda. Pare sempre più evidente nella maggioranza la confusione sovrana in materia di sicurezza, trasporti, fisco ed immigrazione». E mentre l'opposizione attacca, la maggioranza si divide. La deputata del Pdl Margherita Boniver, presidente del comitato Schengen, si augura che «il governo accetti l'emendamento», ma il governatore del Veneto Giancarlo Galan non ha dubbi: «La ventilata tassa sui permessi di soggiorno è inaccettabile». La polemica si riaccende.

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