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E Soru è in difficoltà Il Pd si sbriciola

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Le ultime contrapposizioni sono quelle di Sinistra democratica che contesta a Soru la volontà di decidere da solo su programma e candidati. Il commissario del Pd sardo, Achille Passoni prosegue nell'intento di rimettere a posto i pezzi di un centrosinistra sempre più lacerato dalle battaglie interne. E che, adesso, si prepara al vero braccio di ferro: la scelta delle candidature, con il problema del tetto dei due mandati e del cosiddetto rinnovamento. Tanto da far ritenere, quella dell'uomo di fiducia di Veltroni, in terra sarda un'autentica missione impossibile. La svolta del Partito sardo d'Azione, col primo «si» al centrodestra è arrivata l'altro giorno durante il consiglio nazionale del partito, nel quale c'è stato un durissimo attacco al «metodo Soru» e a diverse scelte della coalizione uscente. Nei prossimi giorni la trattativa portata avanti dal segretario nazionale Efisio Trincas, con Angelo Carta e Giacomo Sanna, si dovrebbe perfezionare su un accordo di dodici punti che riguarda cultura sarda, smantellamento dei poligoni militari e provvedimenti a favore delle famiglie. In queste ore, invece, nel campo del centrosinistra, Soru ha avuto diversi incontri, come del resto il commissario del Pd, Passoni che l'altra sera ha voluto riascoltare le ragioni del dissidenti dopo la loro riunione a Tramatza. L'area riformista che fa capo a Antonello Cabras, Siro Marrocu e Paolo Fadda ha chiesto di poter partecipare alle scelte della coalizione in modo da poterle condividere. Un messaggio neppure troppo cifrato per ribadire che sulle candidature e sul programma anche loro intendono far sentire la propria voce e che, se non saranno accontentati, potrebbero fare un terzo polo. I dissidenti, che contano sull'appoggio di oltre il 50% del Pd pretendono che le regole siano concordate e non imposte unilateralmente. Soru è avvisato. Di diverso avviso l'altra minoranza interna del Pd: Sinistra democratica. I partecipanti al vertice con il governatore si astengono dai commenti ufficiali, tuttavia il nervosismo è palpabile, e il rischio che riemergano nuove tensioni è assai concreto. Motivo del contendere, il cosiddetto «listino» cioè l'elenco dei candidati che sarebbero eletti senza preferenze, ma solo in caso di vittoria del candidato governatore. Ebbene Soru, rivendica totale autonomia nella scelta dei nomi, facendo infuriare gli alleati che minacciano pesanti ritorsioni. In casa Pdl, intanto prosegue la riorganizzazione del partito dopo la marcia di Ugo Cappellacci. Il premier Berlusconi vuole il sindaco di Cagliari Emilio Floris quale nuovo coordinatore del Pdl, in sostituzione di Cappellacci: infatti il candidato del centrodestra ha messo a punto il suo programma elettorale e lo presenterà domani a Cagliari. Fervono intanto le trattative sulla composizione delle liste: mentre Silvio Berlusconi, nella riunione a porte chiuse a Villa Certosa, ha dettato un no secco ai politici di professione nel «listino blindato» per aprire così alla società civile, le liste provinciali raccolgono esclusi eccellenti, come l'uscente Giorgio Balletto e l'imprenditore Alberto Scanu. Molto interesse intorno alle new entries che Cappellacci vorrebbe portare con se come testimonial del nuovo corso: uno per tutti, il giovane Stefano Schirru, consigliere comunale di Cagliari e punta di diamante della fazione del rinnovamento delle classi dirigenti, ma - per questo - fortemente osteggiato dalle nomenclature del partito. Si vocifera che il premier stesso voglia intervenire su questo caso ed inserire Schirru nella lista del Pdl.

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