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Eluana spacca il governo Poi una telefonata e arriva il chiarimento

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Ad un certo punto, però, succede qualcosa. Ad un uomo della scorta del presidente del Consiglio squilla il telefono. «Subito dottore», è la risposta, passando il telefonino al premier. Dopodichè, ci sono stati pochi ma significativi «frame». Il presidente del Consiglio va in un'altra stanza, lasciando fuori la stampa. Agli occhi di tutti è stato chiaro quello che stava accadendo, arrivando a porsi il naturale interrogativo: «Chi sarà al telefono? Con chi sta parlando il premier in privato?». Non passa molto tempo. Berlusconi rientra nella sala del buffet e trova davanti a sè un gruppo di giornalisti curiosi di avere la cronaca della telefonata. Il presidente del Consiglio spiega, anzi precisa una risposta data durante la conferenza stampa. La domanda era sul caso di Eluana Englaro. Nello specifico un cronista chiede al capo del Governo cosa ne pensasse dell'atto firmato dal ministro Sacconi sul blocco al divieto di nutrizione per le persone in stato vegetativo. Berlusconi risponde in modo sintetico, premettendo la difficoltà di parlare «di certi argomenti» e spiegando che non è l'esecutivo «a doversi far carico di queste situazioni». Chiude dicendo di non essere stato informato dal ministro Sacconi di questo atto d'indirizzo. Poche parole che però devono aver creato un po' di agitazione, soprattutto da parte dello stesso ministro del Welfare. Quando il premier torna nella sala del buffet, non rivela l'interlocutore della telefonata. Ma dalla sua espressione e dalle sue parole si evince chiaramente come è andata. Infatti, ad alcuni giornalisti che lo guardavano con aria interrogativa, il capo del Governo chiarisce subito: è vero che il ministro ha deciso autonomamente sull'atto di indirizzo, ma concordando il tutto con la squadra di Governo, a cominciare dal sottosegretario Gianni Letta. Dunque, «piena fiducia nell'operato del ministro». Caso chiuso. I giornalisti però non si muovono, non rinunciando all'opportunità di rivolgere al Cavaliere ancora qualche domanda, di scavare su questioni su cui ha glissato in conferenza stampa, o semplicemente per avere qualche commento sulle notizie di giornata. E lui non si risparmia, anzi. Parla con i giornalisti, scherza con loro, lanciando qualche simpatica stilettata all'opposizione. La sala di Villa Madama è affollatissima e non solo dei quasi 300, tra giornalisti e operatori, accreditati. C'è lo staff del presidente, con in testa il sottosegretario Paolo Bonaiuti. C'è anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano (rimasto in prima fila per tutta la conferenza stampa). Ci sono numerosi camerieri dietro il tavolo del buffet: numerose le portate, tutte a base di pesce. Qualcuno dei presenti comincia a spizzicare, anche perché l'orario ormai è quello di cena. Ed è qui che arriva la sorpresa, la classica ciliegina sulla torta. Il premier invita a guardare dei monitor, da dove verrà trasmesso un video sull'Università delle libertà, progetto molto caro al presidente del Consiglio. Musica classica di sottofondo e partono le prime immagini: al centro la villa del premier ad Arcore, distante pochi chilometri da dove è stata realizzata l'Università. «Sono 10 anni che faccio la corte a questo posto - dice Berlusconi -. Guardate che alberi e che giardini all'italiana». Le immagini scorrono sul video mostrando la biblioteca e l'aula magna: «Osservate bene il legno del pavimento», dice Berlusconi, entrando poi nei dettagli della struttura del Campus. Ospiterà cento persone provenienti da diversi Paesi europei ed avrà come docenti ex leader stranieri come Bush, Clinton e Blair. Brindisi finale, auguri a tutti e partenza per Palazzo Grazioli.

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