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Fini scherza sul Colle: "Io al Quirinale? I giornali sanno come far ridere

Gianfranco Fini

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Ma il presidente della Camera ha colto l'occasione della presentazione del libro scritto dal giornalista «Viaggio in una Italia diversa» per parlare anche di giustizia, intercettazioni telefoniche e scontro con l'Osservatore Romano. «Investire più risorse e far funzionare meglio il meccanismo della giustizia - è quello che auspica Fini - fermo restando che i principi costituzionali di autonomia e libertà vanno rispettati. Se si apre un confronto con la volontà di migliorare la situazione è difficile non trovare un punto di intesa. Intervenire è necessario anche perchè è ormai chiaro che ai magistrati non fa piacere vedere tanta sfiducia della gente nella giustizia, nè ai politici constatare che gli italiani ne hanno le tasche piene» Alla domanda se, come presidente della Camera, auspichi il dialogo sulla riforma della giustizia, Fini ha risposto: «Mi guardo bene dal farlo anche perchè dialogo è una parola abusata che non vuol dire molto. Qualche volta si ottiene di più con una discussione dura». In seguito Fini ha criticato il fatto che «la stampa continui a diffondere intercettazioni» in particolare, diffondere quelle di persone decedute «non è un esempio di buon gusto. Il rispetto per le persone che si sono tolte la vita -ha concluso riferendosi al caso di Giorgio Nugnes- deve essere tutelato» Infine ha tergiversato riguardo le accuse mossegli dal quotidiano della Santa Sede. Rispondendo all'Osservatore Romano, che lo tacciava di opportunismo politico per aver accusato la Chiesa di non aver protestato ufficialmente contro le leggi fasciste del '38, ha sottolineato: «Non voglio alimentare polemiche. Mi limito solo a dire che definire opportunismo politico quello che ho detto sembra, ai miei occhi, e non solo ai miei, francamente sopra le righe». Fini ha concluso confermando tutto quello che ha detto sulla Chiesa e le leggi razziali.

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