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Veltroni vuole collaborare

Veltroni

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Il leader del Pd che lancia un messaggio al suo partito «perchè dobbiamo smetterla di farci del male», offre un volto di maggiore disponibilità al Pdl. A cominciare dalla riforma della giustizia per cui propone «la creazione di un tavolo di discussione» ma di durata non infinita, «non sei mesi ma 60 giorni e con la partecipazione di magistrati e avvocati». Ma il leader del Pd, parlando a Milano in occasione della campagna di tesseramento del partito, mette anche dei paletti. Ribadisce la contrarietà «a un controllo del governo sulla magistratura». Poi sottolinea le divergenze all'interno della maggioranza con «Bossi che proprio sulla giustizia rilancia il dialogo mostrandosi più moderato di Berlusconi che chiude e dice solo cose da campagna elettorale». E con Brunetta che vuole alzare l'età pensionabile delle donne a 65 anni tirandosi dietro le critiche di metà governo. Veltroni poi passa all'emergenza crisi economica. Indica al governo la strada da seguire considerando come priorità di mettere in campo incentivi per il settore auto se questo provvedimento verrà adottato anche dagli altri Paesi. «Il settore dell'auto - ha detto Veltroni - è in calo negli altri paesi del 40% mentre in Italia del 20-30%. Negli Stati Uniti e in altri paesi si stanno prendendo provvedimenti per incentivi a sostegno del settore. In Italia, invece, si ragiona, si chiacchiera, si discute a vuoto senza trovare alcuna soluzione. Se negli altri paesi verranno presi questi provvedimenti ci sarà un'alterazione della concorrenza e noi pagheremo di più». Altra emergenza è il sostegno ai salari giacchè «gli stipendi sono fermi da troppo tempo» e alle pensioni «perchè con 500 euro al mese non è possibile vivere». Ma è anche necessario un intervento per le piccole e medie imprese in crisi per la stretta creditizia, per una revisione degli ammortizzatori sociali e per un piano per le infrastrutture. Questi settori di intervento coincidono con quelli indicati dal governo e Veltroni lo sa bene anche se non risparmia critiche: «il governo non ce la fa, pattina, va con la retromarcia». E a amplificare la necessità che ci sia una collaborazione tra i due schieramenti ribadisce che «il governo e il presidente del Consiglio sono inadeguati a governare e ad affrontare la crisi». Il segretario del Pd ha quindi accusato Berlusconi e il suo governo «di avere sbagliato ogni previsione». «In Italia - ha detto - non è ancora stato predisposto un intervento per aiutare le figure sociali più deboli come gli operai delle fabbriche e i precari». Mentre è stata per esempio disposta la detassazione degli straordinari: «Quali straordinari? - ha chiesto Veltroni - I magazzini sono pieni di merce e le aziende vanno in cassa integrazione».

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