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Cazzola: «Così libereremo risorse per gli ammortizzatori sociali»

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Cosa pensa della proposta Brunetta? «Credo sia un forte segnale di riformismo». Ma è proprio necessario mettere mano all'ennesima riforma delle pensioni? «Agire sulle pensioni è l'unico modo per ottenere un risparmio di spesa da utilizzare per gli ammortizzatori sociali». Quanto si potrebbe risparmiare? «Premetto subito che considero un errore un'equiparazione secca dell'età pensionabile. Per questo ho presentato un progetto di legge che prevede un incremento graduale fino a 62 anni in vista del ripristino di un pensionamento flessibile e unificato». Si, ma quanti soldi pensa di risparmiare? «Se noi riuscissimo a portare, in maniera graduale, l'età pensionabile a 62 anni risparmieremmo un miliardo all'anno». Ma perché proprio le donne? «Ci sono ragioni di carattere giuridico visto che c'è una sentenza dell'Alta Corte di Giustizia che ha condannato l'Italia per discriminazione di genere per l'ordinamento pensionistico del settore pubblico. Ma anche ragioni di sistema». Cioè? «Oggi una donna ha il diritto di andare in pensione a 60 anni con 20 di anzianità. Ebbene, se vivrà fino a 83 anni, percepirà una pensione, povera, per un periodo più lungo di quello per cui ha lavorato. E comunque non credo che le donne abbiano bisogno di un inutile risarcimento a fine carriera. Devono essere soccorse quando ne hanno bisogno, ad esempio con agevolazioni per la maternità. Un altro punto del mio progetto di legge». Crede che ci sarà la possibilità di un'intesa con sindacati e opposizione? «Ho visto le reazioni della Cisl e mi sembrano ragionevoli. Così come, su questo tema, c'è stato un convegno dei Radicali la scorsa settimana mentre Ichino e alcuni esponenti del Pd hanno inviato una lettera aperta. Insomma, credo possa esserci un largo incontro fra possibili riformisti».

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