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Laura Della Pasqua [email protected] «Solo con il ...

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Berlusconi arriva al Tempio di Adriano per la presentazione del libro di Bruno Vespa «Viaggio in un'Italia diversa», caricatissimo. Lo precedono i fidi Giacomoni e Bonaiuti ma anche le sue deputate «preferite» dalla Anna Grazia Calabria a Maria Rosaria Rossi. Con uno strato doppio di fondotinta che sotto le luci della sala gli conferiscono un colorito mattone, il premier sfodera tutto il suo buonumore. Sarà che non fa che ripetere l'importanza di mostrarsi ottimisti «perchè la crisi si combatte anche con la fiducia», sarà per gli ultimi dati dei sondaggi che dopo la leggera flessione a causa del caso Iva-Sky, lo vedono in risalita, ebbene ieri il Cavaliere era veramente in palla. Sorrisi e battute a raffica, compresa l'immmancabile storiella con la quale, rivela, ha cercato di convincere Bush a non avviare la guerra in Iraq. Ma il buonumore non gli impedisce di chiudere la porta al centrosinistra e di mostrare tutta la sua insofferenza verso i continui attacchi di quei «marxisti e leninisti» che continuano a dipingerlo come «un diavolo o un nuovo Hitler o un dittatore argentino». Ma costoro se la devono vedere con i sondaggi che lo danno al 68% e che gli fanno dire sorridendo, «il mio governo è il Paradiso». Ma dopo la gag lancia un messaggio esplicito: «La Costituzione non può essere un ostacolo alla riforma della giustizia. Siamo pronti a cambiare la Costituzione e poi l'ultima parola spetta ai cittadini. Ci sono due votazioni con 6 mesi di tempo l'una dall'altra poi a decidere se la riforma sarà giusta saranno i cittadini. Questa è la democrazia». L'intervento alla presentazione del libro di Vespa è il secondo round della maratona mediatica cominciata la mattina con una intervista al mensile free press Pocket. Una strategia che, non lo nasconde affatto, vuole riequilibrare almeno la mala informazione che il centrosinistra sta facendo sull'azione del governo. Il premier è un fiume in piena e il suo intervento è a tutto campo, spaziando dalal giustizia, alla scuola, ai provvedimenti contro la crisi finanziaria. Non lesina pure un'amara riflessione sull'Italia che vista dall'estero appare molto «provinciale». Ricorda che reduce da un tour di venti giorni in Medioriente si è accorto che «c'è una grande distanza tra loro e noi. Siamo una piccola cosa, non la caput mundi che ha ispirato l'impero romano, e dovremmo imparare da altre realtà del mondo». La giustizia - Berlusconi ha ribadito che il governo ha ben chiaro dove vuole andare. «Siamo per la separazione degli ordini. Questo significa che chi giudica farà parte di un ordine e chi rappresenta la pubblica accusa farà parte di un altro ordine e deve avere gli stessi diritti e doveri dell'avvocato e cioè andare dal giudice, bussare alla porta e prendere un appuntamento. In questo modo i cittadini sono garantiti». Quanto ai tempi per la presentazione della riforma, il premier lascia intendere che non saranno immediati. «Difficile entro Natale». «Il mio governo? È il Paradiso» - Discutendo del nuovo libro di Vespa, Berlusconi ha detto che gli ha ricordato «il passo del poema dantesco, anche qui c'è un nuovo inizio: c'è l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso». Poi la battuta: «Il Paradiso sarebbe il governo attuale che promette all'Italia quel cambiamento che è davvero necessario». E sfodera i dati dell'ultimo sondaggio: «ho il 68% della fiducia degli italiani dopo che le polemiche sull'Iva a Sky mi avevano fatto perdere alcuni punti». La politica estera - Berlusconi ha anche affrontato temi di politica estera precisando che «non è previsto un aumento delle truppe italiane in Afghanistan». «L'Italia - ha detto - non ha partecipato alla guerra. Le bombe sulle Serbia le ha autorizzate D'Alema. In Iraq l'Italia ha partecipato alla costruzione di una nuova democrazia insieme ad altri 35 Paesi». La crisi - Ha ribadito che il governo è alle prese «con un bilancio stretto» e con una «eredità difficile» fatta di alto debito pubblico, ritardi nelle infrastrutture». Ammette che «le misure varate riguardano chi la cassa integrazione ce l'ha. Sappiamo che i lavoratori del commercio ed i precari non hanno benefici ed è a loro che dobbiamo pensare per fare qualcosa anche se bisogna ricordare che i soldi a disposizione sono pochi». La scuola - Berlusconi torna a difendere la riforma della Gelmini. Nessun licenziamento, nessuna abolizione del tempo pieno e anche il maestro unico in realtà sarà affiancato da altri insegnanti come quello di religione e di educazione fisica. Poi la critica alla sinistra che «per decenni ha fatto della scuola un ammortizzatore sociale e trasformando i titoli in pezzi di carta senza nessun valore». Con la riforma Gelmini invece ci saranno «meno privilegi ai baroni, più spazio agli studi e alle ricerche di qualità e alle lauree che aiutano davvero a trovare un lavoro». L'Udc - Berlusconi lancia la sfida a Casini. «Le porte del Popolo della libertà non sono aperte, sono spalancate». La battuta su Veronica - Non perde l'occasione per replicare alla battuta della moglie Veronica sulla sua assenza alla prima della Scala. «Sono tornato a casa e mi sono ritrovato da solo. Erano andati via tutti, si erano portati anche il cane. Volevo fare una sorpresa, non pensando che mia moglie rimanesse alla cena di gala. Ero tornato a casa per accoglierla al suo ritorno». Poi il commento galante: «Ho visto ed ho anche molto apprezzato l'eleganza di mia moglie». L'eredità in politica - «I miei figli in politica? Io basto e avanzo». Poi tira fuori dal cassetto il suo sogno: «portare fino a 120 anni l'aspettativa di vita media in Italia, un progetto avveniristico di medicina predittiva nel quale sono stato coinvolto da don Luigi Verzè».

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