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Passa al Senato il decreto Gelmini

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Meritocrazia e ricerca le parole d'ordine

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Il voto finale ha registrato il sì di Lega Nord e Pdl, il voto contrario di Idv e Pd mentre l'Udc, per protesta, non ha partecipato. Molte le novità presenti all'interno del decreto. Si parte proprio dal blocco delle assunzioni nelle università che sono in deficit. Gli atenei virtuosi, invece, avranno lo sblocco parziale del turn over a patto che il 60% dei soldi sia per assumere giovani. Cambieranno anche le regole per la composizione delle commissioni. Per la selezione dei docenti, ad esempio, sono previsti un ordinario nominato dalla facoltà che bandisce il posto e quattro professori ordinari sorteggiati su una lista di dodici persone da cui sono esclusi i docenti dell'università che assume. Le nuove commissioni valgono anche per i concorsi già banditi. Nasce l'«Anagrafe nazionale dei professori ordinari, associati e dei ricercatori» aggiornata annualmente che contiene per ciascun nome l'elenco delle pubblicazioni scientifiche. Per ottenere gli scatti biennali di stipendio i docenti dovranno provare di aver fatto ricerca e ottenuto pubblicazioni, altrimenti lo scatto di stipendio è dimezzato e i docenti non possono far parte delle commissioni che assumono nuovo personale. Gli atenei dovranno anche garantire trasparenza nei bilanci e far sapere agli studenti come vengono spesi i finanziamenti pubblici. Nel decreto ci sono 65 milioni di euro per nuovi alloggi e 135 milioni per le borse di studio destinate ai meritevoli. Le università potranno, infine, richiamare studiosi impegnati all'estero nell'ottica di rientro in Italia dei cervelli.

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