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Walter bacchetta Bruno: «Non fare l'avvocato di Silvio»

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Le schermaglie tra i due iniziano quasi subito. Vespa chiede al segretario del Pd di commentare le mancate dimissioni di Riccardo Villari e lui, pacatamente, spiega che «preferirebbe parlare d'altro perché in Italia ci sono problemi più seri». Perciò, quando al secondo giro di domande, l'autore invita Veltroni a spiegare ai presenti se «è pentito di essersi alleato con Di Pietro», lui si spazientisce. Ma l'apoteosi si ha quando Veltroni parla delle grandi opere non realizzate dal governo. Vespa ricorda al segretario che la colpa non è tutta del Cavaliere. «Non fare l'avvocato, lui ce l'ha già - lo punzecchia Veltroni - e poi non prendi neppure le loro retribuzioni, dovresti fartele adeguare». Ma Vespa replica: «Non faccio l'avvocato, faccio domande a due esponenti, entrambi di opposizione. Quando qui ci sarà Berlusconi, farò domande scomode per lui». «Vedremo» chiosa Veltroni.

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