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D'Alessio: minacce dai boss per cantare alle feste

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Poi, un conto è fare il proprio lavoro, un altro è essere colluso». «Che cosa potevo fare - prosegue D'Alessio - rifiutarmi di posare con loro? Lo sa quante volte sono stato minacciato di morte? Sono arrivato a fare 15 feste al giorno: dall'ora di pranzo all'alba». Come è uscito da quel giro? «Dopo il concerto del 7 giugno 1997 al San Paolo, che per me fu una specie di miracolo. Feci tutto da solo, di notte andavo in giro ad attaccare anche i manifesti sui muri, e alla fine vennero 38 mila persone. Da allora feci sapere a tutti che non avrei più cantato a una festa». Ha letto Gomorra di Roberto Saviano? Si parla di lei... «Non ho avuto nè il tempo nè la voglia. Di quello che racconta so già tutto. E so anche che c'è scritto che dalle finestre delle case dei boss si sentivano le mie canzoni. Ma io, pur avendo frequentato per forza di cose quel mondo, non mi sono mai sporcato». Politicamente, D'Alessio si proclama «di destra, anche se conosco e ammiro uomini come Bassolino, Bertinotti e Rutelli. Ho votato Berlusconi: mi piace come uomo e come politico».

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