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Gelmini: pronta al dialogo con l'opposizione

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Ed è un fiume in piena, difende a spada tratta il suo operato spiegando che chi sta con i giovani non può non percorrere strade nuove. Poi difende i tre articoli del suo decreto che, dopo le ingessature degli anni passati, restituisce ai giovani il diritto allo studio. Il ministro Gelmini arriva al Palazzo dei Congressi alle 11:40 in punto. L'auto con la scorta entra direttamente nel garage tra due ali di poliziotti. Nella cittadina c'è una manifestazione di studenti ma si sta svolgendo in una piazza, a cinquecento metri di distanza. Anche i giornalisti, cineoperatori e simpatizzanti dei Circoli l'attendono davanti all'ingresso principale. Appena entra in sala scatta la standing ovation. Gli oltre mille presenti la accolgono con un'ovazione esibendo cartelli di incoraggiamento. Uno striscione lungo almeno 15 metri fa un invito esplicito: «Gelmini, caccia via i baroni». Il ministro parla per quasi un'ora. Propone anche un percorso politico e precisa: «La porta del dicastero è aperta a tutti quelli che vogliono aiutarmi in questa mia sfida. Ma sarò ferma sulla linea decisa. Non tornerò indietro. Non lascerò le cose come stanno». Gia. Ron.

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