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Gli stranieri lavorano di più degli italiani

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È quanto emerge da un rapporto realizzato dal Centro per le ricerche di economia e del lavoro e dell'industria (Creli) dell'Università Cattolica di Milano su «Gli immigrati nel mercato del lavoro» presentato ieri al Cnel dal Comitato di presidenza Onc. Il rapporto evidenzia in particolare che tra gli immigrati sussiste buona capacità di inserimento lavorativo, sia a causa dell'alta disponibilità ad accettare anche i lavori meno qualificati (per esigenze di reddito e per aspetti legati alla legislazione vigente), sia per la forte concentrazione nelle classi di età centrali. Le criticità riscontrate dal rapporto sono invece legate ai servizi per l'impiego e alle politiche di formazione professionale, sia dei datori di lavoro che pubbliche. Alla luce di questi dati, l'Onc-Cnel ritiene urgente, in termini generali, «una attuazione della riforma degli ammortizzatori sociali che siano universalistici con riferimento alla condizione del lavoratore; specificatamente per gli immigrati, il mantenimento del permesso di soggiorno per almeno 12 mesi nei casi di disoccupazione».

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