Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Fini e D'Alema sognano una nuova Bicamerale sul tema del ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Un'idea che assomiglia un po' a un inciucio tra i due leader e che sembra il tentativo di riprendere il centro della scena politica su un tema scottante. Ma l'idea della collaborazione si è spinta anche più in là: «Avremo annualmente un appuntamento di questo tipo una sorta di Summer school». Il punto di partenza dovrebbe essere la «bozza Violante», approvata nella scorsa legislatura dalla commissione Affari costituzionali della Camera per esaminare i decreti delegati di attuazione del federalismo fiscale. D'Alema e Fini hanno concordato sulla necessità di realizzare le riforme seguendo una percorso condiviso tra maggioranza e opposizione. «Anche partendo da ispirazioni culturali diverse — ha spiegato Fini — si può trovare un terreno comune di intesa». E D'Alema gli ha fatto subito eco: «Questo seminario è stata l'occasione per condividere il più largamente possibile un disegno di riforma». «Nella scorsa legislatura — ha rilanciato il presidente della Camera — in commissione fu approvato un testo di riforma con una serie di ritocchi dai quali sarebbe sbagliato non ripartire». E D'Alema si è detto decisamente d'accordo. L'esponente del Pd ha annunciato che l'opposizione presentarà un emendamento al disegno di legge delega Calderoli «per l'istituzione di una commissione bicamerale con cui dare attuazione al federalismo fiscale e alla Carta delle autonomie locali». Fini e D'Alema si sono detti d'accordo su un'unica valutazione sui decreti attuativi del ddl sul federalismo fiscale fatta da una commissione bicamerale. «Non credo che i decreti delegati - sottolinea Fini - possano essere valutati per il parere da sei commissioni: sarebbe un non parere». Piuttosto, «penso a una commissione bicamerale finalizzata all'esame dei decreti e mi auguro che ci sia un emendamento in questo senso nell'ambito del dibattito parlamentare sul ddl». Per Fini il federalismo fiscale «è un anello di una catena che deve prevedere la riduzione al minimo della competenze condivise tra Stato e Regioni».

Dai blog