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Veltroni scomunica la Binetti Cattolici del Pd nell'angolo

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Ma rimangono i malumori verso l'esito della vicenda e verso la libertà che si concede la deputata teodem. In una dichiarazione, Veltroni ha ricordato che «l'uguaglianza dei diritti e la lotta ad ogni forma di discriminazione come l'omofobia» sono sancite nel Manifesto dei valori del Pd. Quindi «le singole voci che assumono posizioni diverse da queste non rappresentano l'opinione del partito ma esprimono un parere personale» che nel caso dell'intervista di Binetti «è sbagliato». Però, ha ammonito Veltroni, «in un grande partito come il nostro non possono esistere "reati d'opinione" o processi per idee che vengono espresse». Sulla linea di Veltroni si sono espressi il leader dei cristiano-sociali Mimmo Lucà e l'esponente cattolico democratico Giorgio Merlo. Anche Anna Paola Concia, che era stata tra le più critiche con Binetti, ha dichiarato che per lei «la querelle finisce qui». Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it ha approvato Veltroni, affermando che l'esponente teodem ha usato questo caso «per ottenere una visibilità che non aveva da mesi». «Binetti sbaglia - ha detto Roberto Giachetti - ma deferirla ai probiviri e roba da chiodi». Ma la vicenda lascia strascichi. Polemicamente l'Arcigay domanda a Veltroni come avrebbe reagito se Binetti «avesse inveito contro gli ebrei o i migranti».

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