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Ridotti anche i fondi disponibili

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Un bilancio che spesso non viene nemmeno interamente speso al punto che qualche legislatura fa si decise di ridurre gli stanziamenti. Dai cinquecento milioni delle Legislature targate Prima Repubblica agli attuali 70mila euro. Una sforbiciata iniziata con l'allora presidente Marco Taradash che decise di colpire in particolare le spese per le consulenze esterne. Fino agli attuali 70mila euro previsti dal documento di bilancio approvato per il 2008 al capitolo 180. Una ripartizione che tiene conto di quattro voci di spesa: consulenze professionali (25mila euro), missioni (15mila euro), altre spese (15mila euro) e spese di rappresentanza (15mila euro). Questo il fondo, poi ci sono gli stipendi dei dipendenti che però sono direttamente pagati dalla Camera e per cui non è prevista alcuna indennità e dello stesso funzionario che svolge il ruolo di consigliere della Commissione e per il quale percepisce una piccola quota dell'ordine delle 350-400 euro mensili oltre il suo normale stipendio. Infine la presidenza che, oltre a prevedere una indennità al presidente, comprende tre posizioni contrattuali, che vanno dai tremila ai cinquemila euro, da affidare a propri uomini di fiducia. Posizioni contrattuali che possono essere divise a favore di più persone senza che però questo influisca sull'ammontare complessivo della somma a disposizione.

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