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Vigilanza Rai, si cambia cavallo E ora spunta anche la Mura

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È stato nominato il giudice della Consulta, si è svolta la manifestazione in piazza del Pd: ovvero sono dietro le spalle i due «paletti» politici, veri o presunti, finora messi davanti all'ipotesi dell'accordo, ma il nodo della candidatura di Leoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei valori, resta in piedi. Negli ambienti di Palazzo le "colombe bianche" sono a lavoro da tempo, e i presidenti delle Camere Fini e Schifani si stanno spendendo in prima persona per la ricerca di un accordo tra le parti. Tra i democratici l'ordine di scuderia resta quello di tenere la posizione e sostenere Orlando. Di contro, nella maggioranza non si intravedono novità per recedere dal "no" netto. Sullo stallo della Vigilanza ci sono due aspetti da considerare. Il primo: Di Pietro e Veltroni, hanno raggiunto l'accordo sulla candidatura per il governatore dell'Abruzzo. Il Pd sosterrà il candidato Idv Carlo Costantini. Una partita che si è giocata nelle ultime ore tra i due partiti e che non consigliava colpi di testa sulla Vigilanza. Il secondo: le nomine a viale Mazzini. Trovare la quadra all'ombra del cavallo significherebbe sbloccare in qualche modo anche la partita della Vigilanza. Nel frattempo spunta un altro nome a sorpresa: la deputata Idv Silvana Mura. «Quello della Mura - raccontanto fonti autorevoli - potrebbe essere la soluzione giusta per San Macuto. Il Pd terrebbe buono l'Idv, il Pdl la spunterebbe su Orlando mantenendo però uno spiraglio di dialogo con l'opposizione. È brava ed è una che si fa ascoltare». Lei, giovane imprenditrice bresciana, ha nel suo curriculum battaglie come la difesa dei diritti delle donne e i costi della politica. Stando a voci di Palazzo è anche una che piace alla maggioranza e sarebbe nella rosa dei nomi Idv a cui starebbe lavorando l'opposizione. Certo, non sembra cosa semplice. Anche perché, non facendo parte della commissione, la candidatura della Mura implicherebbe le dimissioni di qualcun altro dell'Idv. Intanto il dialogo tra le parti sembra essere cosa sempre più difficile, almeno ufficialmente. Il capogruppo Udc in Vigilanza Roberto Rao invita alla ragionevolezza: «Se la commissione non si insedia in questa settimana vuol dire che anche i partiti mettono davanti a tutto il proprio tornaconto personale». E nel Pdl, c'è chi sembra pronto a mettere in campo l'estrema arma del blitz parlamentare che porterebbe all'elezione di un candidato alternativo dell'opposizione, presumibilmente dei Democratici: in ballo ci sono Latorre e Melandri.

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