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La maggioranza si sente più forte

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Un «conclave» di 65 persone dove certamente non si è discusso solo della prossima, e imminente manovra finanziaria che verrà presentata in giunta, è Alemanno stesso ad annunciarlo, il 12 novembre. Assenti giustificati, i consiglieri Luca Gramazio e Giuseppe La Fortuna. Tra le sedie della «Casa di San Bernardo», dove si è tenuta la due giorni della maggioranza, anche qualche nuovo amministratore delegato delle aziende capitoline. Le linee discusse sono quelle programmatiche, ma soprattutto politiche. Sul Dpef, infatti, ci sarà ancora tempo per il confronto che si baserà su cinque obiettivi: un'amministrazione amica dello sviluppo e dei cittadini; un nuovo equilibrio nella struttura urbana, la famiglia e la cittadinanza attiva in una comunità partecipata, la Capitale della qualità, della ricerca, della cultura e, infine, la dimensione internazionale di Roma. «La riunione di oggi - spiega il sindaco - è il primo atto con cui cominciamo l'iter del documento di programmazione finanziaria». Il titolo dato al documento «è un nuovo ciclo di sviluppo per Roma Capitale, perché - spiega Alemanno - parte dal successo ottenuto sui finanziamenti ottenuti dal governo per Roma Capitale». Al di là dei conti economici, il vertice della maggioranza è servito anche a chiarire ruoli e politiche. Alla fine della due giorni tutti parlano di un clima sereno e corale. «Con questo seminario i maumori che hanno caratterizzato alcune sedute di consiglio si esauriscono qui - ha ribadito il sindaco - oggi si è aperto un nuovo ciclo». E, in effetti, oltre al segnale più che positivo di un pranzo gomito a gomito tra Alemanno e il consigliere Samuele Piccolo, considerato nei corridoi del Palazzo Senatorio il «capo dei dissidenti», è la linea politica dettata in seminario, ribadendo e rafforzando il ruolo del capogruppo. Spetterà così a Dario Rossin raccogliere istanze, e malumori, e trovare la sintesi tra i consiglieri capitolini, soprattutto quelli con meno esperienza, e gli assessori, spesso troppo «distratti» alle richieste dell'Aula. Un punto di riferimento politico centrale e indispensabile per tenere una maggioranza mai così corposa. Ma ancora, al seminario erano presenti anche i «big» capitolini e parlamentari Marco Marsilio, Vincenzo Piso, Andrea Augello, Fabio Rampelli e il neo commissario romano degli azzurri, Gianni Sammarco. Da discutere infatti non solo le deleghe mancanti da assegnare, come quelle strategiche all'emergenza abitativa e al piano urbano parcheggi, ma anche il rinnovo dei vertici delle aziende partecipate, Atac e Ama in primis. Un segnale politico importante, quello della due giorni, che mostra la volontà di un'azione politica partecipata e che il capogruppo Rossin ha già proposto si ripeta con cadenze bimestrali. Del resto, come è provato scientificamente, la terapia di gruppo, superata una prima fase, ha sempre dato risultati eccellenti.

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