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E il Pd rischia pure in Alto Adige

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E se il «partito di raccolta» degli altoatesini non dorme sonni tranquilli, sono agitate anche le notti dei molti partiti italiani che partecipano alla competizione e che, forti del fatto che la Svp stavolta si presenta «Blockfrei», vale a dire senza pregiudiziali nei confronto degli schieramenti, ambiscono ad entrare in giunta provinciale per governare l'autonomia. Oggi sarà il giorno dei Freiheitlichen, che un tempo fu gemello della destra austriaca di Haider, sul cui fronte la Svp già perse voti alle ultime politiche, scendendo sotto la soglia psicologica del 50%, e potrebbe anche essere il giorno di altre formazioni della destra, come Suedtiroler Freiheit della Pasionaria separatista Eva Klotz. In campo italiano sono in molti a sperare: dal Pd che ottenne ottimi risultati alle politiche e che si presenta come il tradizionale alleato della Svp, al Pdl che, dopo una certa flessione, si presenta con la rediviva Michaela Biancofiore, tornata dall'esilio napoletano dove era stata spedita negli ultimi giorni del gabinetto Prodi da un Berlusconi impegnato nel tentativo di allacciare un dialogo con la Svp che accelerasse la fine del governo di centrosinistra. Ma c'è anche l'incognita della Lega Nord Suedtirol fortemente voluta da Calderoli e che vede capilista due transfughi della Svp: Elena Artioli e l'ex assessore regionale Roland Atz. Sullo sfondo, poi, anche l'Udc che pare contare su una base radicata e l'Italia dei valori, sul cui carro è salito l'uscente vicepresidente della giunta Luigi Cigolla.

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