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Confindustria: agevolazioni a tutti, non solo per le auto

Assemblea di Confindustria

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Il presidente degli industriali Emma Marcegaglia approfitta della presenza del premier Berlusconi all'assemblea dell'Unione Industriali di Napoli per mettere sul tavolo la richiesta contro la crisi. Le agevolazioni dovrebbero quindi interessare anche le imprese che operano nei settori dei rifiuti, dell'edilizia, delle auto e dei materiali elettrici, cogliendo così l'occasione di sviluppare un piano di risparmio energetico. Ma la Marcegaglia sottolinea anche che bisogna mantenere un rapporto corretto tra Stato e mercato. Gli aiuti di Stato vanno bene per «un momento di emergenza ma deve essere un'azione temporanea, c'è bisogno che lo Stato si ritiri come giocatore diretto nel mercato e lasci spazio alle imprese». La Marcegaglia detta un'agenda di quattro punti per tentare di uscire dall'emergenza. Indica così aiuti alla capitalizzazione delle imprese, aliquote agevolate per gli utili reinvestiti, un piano di risparmio energetico e flessibilità temporanea della deducibilità degli oneri passivi. La prima misura deve aiutare gli imprenditori impegnati nella capitalizzazione delle aziende: serve, insomma, un'attenzione precisa ai «soldi che gli imprenditori mettono nel capitale dell'impresa. Questi devono essere detassati o comunque avere una tassazione più bassa». Secondo punto è la previsione di aliquote agevolate per la parte di utili che vengono reinvestiti. Insomma, «una incentivazione a tutti i tipi di investimenti: se faccio il 100% di investimenti, ebbene su questa percentuale del mio reddito non pago le tasse». La terza proposta si riferisce al piano sul risparmio energetico. «Tutte le imprese, tutti i settori che varano elementi che portano a una riduzione di emissione o risparmio energetico devono avere un'agevolazione fiscale». Di qui la richiesta di ampliare la platea della rottamazione a tutti i settori, non limitandone l'orizzonte. Infine, la flessibilità temporanea della deducibilità degli oneri passivi. «Oggi - sottolinea la Marcegaglia - è in vigore una norma che mette un tetto del 30% del Mol alla deducibilità degli interessi passivi. La proposta è di alzare il limite e renderlo più flessibile perchè oggi è troppo basso, visto l'andamento dei tassi di interesse e degli spread». Nella sua relazione la preoccupazione che venga garantito l'accesso al credito alle pmi: la questione, dopo il ciclone della crisi dei mutui, sarà anche all'attenzione del tavolo sul credito annunciato da Berlusconi. E poi, la richiesta al governo di un grande piano per le infrastrutture che «sono fondamentali per il Mezzogiorno perchè non solo consentono il superamento del gap ma sono un volano di sviluppo». Si può guardare al futuro con un certo ottimismo visto «che la fase acuta della crisi finanziaria è stata affrontata ed è alle spalle» anche alla luce della risposta dell'Ue e dell'Italia data all'emergenza mutui. Al di là delle grandi strategie, restano i problemi del quotidiano affrontati dalle imprese: «In un momento di difficoltà chiediamo che ci sia una accelerazione dei tempi di pagamento dei crediti verso la Pubblica amministrazione: spesso oggi i pagamenti avvengono dopo 350 giorni di tempo».  

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