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Confsal: «Una legge quadro per la trasparenza sindacale»

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«Oggi posso alzarmi una mattina e dichiarare 3 milioni di iscritti senza che nessuno possa contestarmi - ha sottolineato il segretario generale della Confsal Marco Paolo Nigi - Basta con questa discrezionalità. Accordi e patti servono ma non sono sufficienti. La trasparenza e quindi la misurazione va assicurata per legge prevedendo anche per il privato una soglia minima che non sia superiore a quella già fissata nel pubblico, cioè il 5%». Un tema su cui si è soffermato anche il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, contrario ad imporre però norme per legge: «Penso a un sistema aperto, libero ma informato che si basi su una soglia minima di rappresentatività. A questo fine ritengo che non sia opportuno ricorrere allo strumento legislativo, ma c'è la necessità di verificare la vera rappresentanza. Questo è un compito che potremmo affidare alla Commissione di garanzia degli scioperi che potrebbe avere un ruolo maggiore in particolare di certificazione della rappresentatività». Per il segretario generale Uil, Luigi Angeletti «occorre che siano gli attori sindacali a darsi delle regole». Raffaele Bonanni (Cisl) ha assicurato il suo impegno nella riorganizzazione delle relazioni industriali.

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