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Berlusconi spiega l'Italia del futuro:

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Ponte sullo Stretto, energia, giustizia

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L'occasione è la festa organizzata vicino a Rovigo per l'inaugurazione del rigassificatore in Alto Adriatico. Berlusconi arriva in tarda mattinata: prima l'accoglienza del governatore Giancarlo Galan e di numerosi esponenti del Pdl. Dopodichè, il suo intervento pluritematico. Fronte energia - «Entro la prossima primavera il governo presenterà un Piano energetico nazionale» che prevedrà anche «l'avvio del nucleare». Il progetto parte soprattutto dal desiderio di «recuperare il tempo perso da chi ci ha preceduto», aggiunge Berlusconi, spiegando di avere avuto ottimi colloqui con «Gordon Brown e Nicolas Sarkozy con i quali abbiamo stretto una collaborazione per poter disporre del know-how per costruire entro pochi anni in Italia e all'estero» impianti di produzione di terza generazione. «Dobbiamo superare una negatività tutta italiana», afferma il premier riferendosi non solo agli alti costi energetici sopportati dalle famiglie italiane rispetto ai partner - ma anche alla composizione del mix di fonti produttive che vede ad esempio in Francia l'85% dell'elettricità provenire dal nucleare. «Noi paghiamo il 35% in più di bollette e pur essendo il paese di Enrico Fermi, quello che ha scoperto l'atomo, siamo a zero» sul fronte del contributo nucleare alla produzione elettrica. L'antico progetto - «La Sicilia avrà il suo ponte entro la legislatura». È la promessa del presidente del Consiglio. Un vecchio pallino di Berlusconi, quasi realizzato nel suo precedente governo, ma poi bloccato nella scorsa legislatura, ma «che noi abbiamo già riesumato». Per quanto riguarda la Tav invece il premier ricorda che le scelte del governo Prodi, legate alle varie voci di dissenso, bollate come espressioni di democrazia rischiavano invece di portare «il Paese verso l'anarchia». La giustizia - La festa per il rigassificatore diventa anche per Berlusconi lo scenario per gongolare sugli ultimi dati riguardanti l'esecutivo. Il consenso è al 67,7% «qualcuno dice che a questi livelli si può solo tornare indietro, ma non mettiamo limiti alla divina provvidenza», ironizza. Cambio di tono, quando invece si arriva alle dolenti note, la giustizia, un campo in cui il Cavaliere si definisce «il recordman universale della persecuzione giudiziaria». Berlusconi su questo è furioso. Trova assurdo che l'altro ieri il Tribunale abbia nominato un avvocato di fiducia pur di non spostare l'udienza del processo Mills: «È impossibile essere trattato così. È qualcosa di impensabile che venga trattato in questo modo chi lavora per il Paese dalla mattina alle 7 fino alle 2 di notte». Sulla riforma giudiziaria, il premier assicura che verrà realizzata entro la fine dell'anno, sottolineandone l'urgenza: «Il ministro Alfano sta facendo un ottimo lavoro, l'obiettivo è quello di arrivare ad una solida e robusta presunzione d'innocenza. I magistrati dovranno entrare dal giudice bussando e con il cappello in mano». Al termine della cerimonia Berlusconi, assieme al governatore Galan, si è spostato in elicottero nella villa del suo avvocato Niccolò Ghedini, a Santa Maria di Sala (Venezia). Per poi ripartire nel pomeriggio, direzione casa.

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