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Damiano: «Continuino a cercare una soluzione»

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Siamo sull'orlo del baratro come sostiene Berlusconi? «Mi auguro si possa continuare un confronto per evitare il fallimento. La posta in gioco è troppo importante e non bisogna lasciare nulla di intentato». Un confronto? Su quali basi? «Il mio auspicio è che le parti in causa possano tornare a confrontarsi». Spera che Cai riveda la propria decisione? «È un auspicio». E se ciò non accadesse? «Mi sembra che l'offerta, così come è costruita senza un miliardo e mezzo di debiti - che verrebbero pagati dalla collettività - e senza esuberi, sia piuttosto allettante. Potrebbero esserci altri investitori interessati». Intanto Berlusconi dice che se la trattativa è fallita è colpa della sinistra e della Cgil. «Il governo ha grandi responsabilità. Il ruolo di Berlusconi nel fallimento della trattativa con AirFrance è stato decisivo. E anche il modo in cui è stata impostata la nuova trattativa lascia molto a desiderare». Cioè? «Si sono preferite logiche di aut aut e ultimatum che hanno fatto passare in secondo piano la necessaria ricerca di un compromesso. E anche quando il piano industriale è stato modificato, il ministro del Lavoro ha negato che ciò fosse successo. Quasi a voler dire che ogni trattativa era inutile». Il sindacato, però, si è diviso. «È il frutto della strategia del governo che, durante la trattativa, ha volutamente ricercato la divisione del fronte sindacale. Quando si mina il terreno poi non ci può stupire se tutto crolla». Come giudica i festeggiamenti dei lavoratori alla notizia del ritiro di Cai? «Siamo in un momento particolarmente teso. Il sindacato piloti è stato il più critico rispetto alle soluzioni proposte. Vedo queste manifestazioni ma il punto non può essere "meno male che si sono ritirati", direi piuttosto "purtroppo che, con gravi colpe del governo, la trattativa è fallita"». Quale sarà la posizione del Pd d'ora in poi? «Quella di sempre. La soluzione AirFrance era migliore. È chiaro che due debolezze come AirOne e Alitalia non potranno fare una forza e si tornerà a cercare un partner internazionale che si chiamerà AirFrance, British, Lufthansa. Nonostante questo non abbiamo mai avuto atteggiamenti pregiudiziali. Abbiamo a cuore il futuro dei lavoratori, per noi la trattativa deve riuscire anche se la situazione non è positiva».

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