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Un primo via libera oggi in Cdm Ma solo per accontentare Bossi

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Un'intera giornata trascorsa all'insegna delle riunioni, delle telefonate, delle mediazioni. Fino poi all'appuntamento clou: il vertice serale a palazzo Grazioli tra Berlusconi, Bossi, Calderoli Tremonti, Cicchitto, La Russa, Gasparri e il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo. Risultato: accordo raggiunto. Arrivare ad un'intesa sul federalismo fiscale, non è stata di certo cosa semplice, alla ricerca di un testo ampiamente condiviso, dopo le lunghe trattative dei giorni scorsi tra Pdl e Lega. Naturalmente si tratta solo di una base che verrà sottoposta oggi al Consiglio dei ministri per un esame preliminare: ma sarà comunque un successo di immagine per Umberto Bossi, ansioso di portare ai lumbard (magari questo fine settimana per la festa del popolo della Padania) i primi risultati della vittoria elettorale. Un incontro pre-vertice c'era stato già in mattinata: una riunione tra maggiorenti del centrodestra, al termine della quale il ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, accreditava già l'ipotesi ventilata da più fronti rispetto alla tempistica del via libera governativo alla riforma federale. Questa mattina, durante la riunione dei ministri ci sarà una prima discussione, lasciando però il testo aperto. Il vero e proprio varo del provvedimento slitterebbe di qualche giorno. Un momento di confronto importante avverrà infatti in Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali, prevista per giovedì 18: se infatti il Cdm oggi approverà uno schema di ddl, in quella sede si potrà esaminare il testo ufficialmente. Il via libera definitivo resta infatti previsto per la fine del mese, insieme all'ok alla Finanziaria di cui il federalismo fiscale sarà un collegato. Altra decisione presa nel summit mattutino: la creazione di una camera di compensazione (una sorta di gruppo di lavoro), formata da membri del governo ed esponenti della maggioranza che seguirà tutto l'iter di realizzazione del provvedimento. Anche perché, come spiega uno dei partecipanti alla riunione «essendo questa una legge delega, la parte più importante avverrà attraverso dei decreti» e questo all'inizio del prossimo anno. «Il 30 settembre i gruppi della maggioranza terranno un seminario sul federalismo fiscale», anticipa Gaetano Quagliariello. Nel frattempo, An ribadisce i suoi paletti («riforma costituzionale e federalismo fiscale per noi vanno di pari passo»), mentre Umberto Bossi lavora con il sottosegretario Aldo Brancher, sulla base di nuovi dati, al superamento dello scoglio più arduo, la tassa a favore dei Comuni: «Verrano cedute agli Enti locali quote di tasse già esistenti - assicura Brancher prima di andare al vertice - e non ci sarà assolutamente un aumento della tassazione». La precisazione di Brancher sull'aumento delle tasse non arriva a caso. Da quanto si racconta in ambienti governativi, questa sarebbe una delle due preoccupazioni del premier sul federalismo fiscale. La seconda: in mancanza di segnali concreti, Bossi potrebbe decidere di correre da solo al primo turno delle amministrative 2009.

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