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Pincio, la parola ai tecnici Bondi li chiama a rapporto

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La riunione avverrà martedì prossimo d'intesa con il presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici Salvatore Settis. Nel frattempo il sindaco in una lettera inviata al direttore del quotidiano La Repubblica ha scritto a chiare lettere la sua opinione: «Io non ritengo che sia opportuno procedere alla costruzione del parcheggio del Pincio». Ed Alemanno spiega anche il perché: «Questa convinzione - argomenta - discende da una corretta applicazione del principio di precauzione che deve sovrintendere a tutte le decisioni in materia di tutela ambientale, artistica e archeologica. Il Pincio è prima di tutto un giardino storico tutelato dalla Carta dei Giardini Storici in cui si raccomanda che "ogni modificazione dell'ambiente fisico che possa essere dannosa per l'equilibrio ecologico deve essere proscritta». Ma soprattutto, per Alemanno, «c'è la non indispensabilità dell'opera progettata». Ed aggiunge: «Dopo che il Ministro dei Beni Culturali ha espresso le nostre stesse preoccupazioni, si ripropone la possibilità di una riconsiderazione da parte delle sovrintendenze dei pareri vincolanti che sono stati espressi dal punto di vista archeologico, ambientale e monumentale. Sono queste autorità, nella loro autonomia, che ci devono dire se esistono le condizioni per revocare l'appalto senza incorrere nell'illecito amministrativo». Ma allo stato attuale la Sovrintendenza ai beni archeologici di Roma non ha avviato alcuna procedura di vincolo sull'area dei ritrovamenti che interessano la zona dove si dovrebbe costruire il parcheggio del Pincio. Nella relazione inviata al sindaco i tecnici della sovrintendenza archeologica, a quanto si apprende, non hanno avanzato l'ipotesi di un vincolo ma si sono limitati a descrivere «l'esistente», ovvero il ritrovamento di parte di una villa romana. Aggiungendo che i reperti «vanno senza dubbio tutelati». Sembra così, almeno per ora, lontana la possibilità di bloccare i lavori appellandosi al vincolo archeologico. E ieri in soccorso del progetto fortemente voluto dalla giunta Veltroni e da sempre osteggiato dal Pdl è arrivato il parere favorevole del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, affiancato da Rocco Buttiglione: «Roma va modernizzata attraverso la costruzione di infrastrutture in grado di alleggerire il peso del traffico nel centro storico». Continua invece la protesta di residenti e di Italia Nostra, convinti che alla fine trionferà il no. Martedì la parola passerà ai tecnici, giovedì ai politici quando si riunirà la giunta che dovrebbe mettere la parola fine.

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