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Con Gheddafi un «patto» da 5 miliardi di dollari

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Mancano ancora da definire alcuni dettagli - affrontati successivamente da un gruppo di lavoro italo-libici - ma il più è fatto. Non c'è ancora nulla di ufficiale, ma secondo le prime indiscrezioni trapelate ieri mattina, dopo un incontro tra Berlusconi e la delegazione libica, l'accordo sarebbe stato raggiunto sulla cifra di 5 miliardi di lire per «opere infrastrutturali» - sicuramente ci sarà la costruzione di diversi immobili - da spalmare in 25 anni con impegni di spesa annuali. Non si conoscono dettagli sulle richieste italiane in merito alla restituzione dei bene sequestrati da Gheddafi agli italiani negli anni 70' e sui crediti che diverse imprese ancora vantano dalla Libia. La questione, comunque, rimane ancora complessa e da questo dipende anche l'attuazione concreta delle misure già concordate tra Roma e Tripoli, per un efficace contrasto dell'immigrazione clandestina anche attraverso dei pattugliamenti congiunti delle coste. Del negoziato con la Libia il presidente del Consiglio se n'è occupato sin dall'inizio del suo mandato: prima la visita al leader libico Muammar Gheddafi (26 giugno), poi le continue trattative proseguite durante l'estate. «Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi ha telefonato oggi al leader della Rivoluzione», si leggeva sull'agenzia ufficiale libica Jana lo scorso 24 agosto. Impegnati in prima linea sul contenzioso anche il ministro degli Esteri Frattini e Gianni Letta, incontrando più volte le delegazioni libiche per cercare la quadratura del cerchio dell'intesa. Sull'intera operazione è stato mantenuto, fino alla fine, grande riserbo. Un riserbo del tutto giustificato, visto che di un'intesa si parla ormai da anni e più volte si è arrivati vicini alla firma, sempre saltata all'ultimo minuto. Come nel novembre 2007, quando l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema assicurava che un accordo era stato «già raggiunto» e doveva «solo essere perfezionato». Grande è la soddisfazione del premier, sempre più attento alle questioni internazionali, e dell'intero esecutivo. Oggi Berlusconi volerà a Bengasi per incontrare nuovamente il leader libico (forse anche il vicepremier russo Sergei Ivanov) e suggellare con una cerimonia ufficiale il "patto di Amicizia" tra i due paesi, mettendo così la parola fine ad oltre 30 anni di tensione e conflitti con il colonnello Gheddafi.

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