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dall'inviato RIMINI Bastava invitare un esponente di ...

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Così occorrerà aspettare settembre quando le parti sociali si troveranno attorno ad un tavolo per discutere la riforma del modello contrattuale. Poco importa, a quell'appuntamento Bonanni si presenterà determinato a trovare un accordo. Ad ogni costo. Lo spiega in maniera chiarissima ai giornalisti che lo ascoltano nella consueta conferenza stampa che anticipa il suo incontro riminese: «Il nuovo sistema contrattuale deve essere concluso in ogni modo entro settembre. Ad ogni costo. Si è già perso troppo tempo». E a chi gli chiede se questo significa che la Cisl andrà avanti anche senza il sostegno delle altre sigle sindacali, il segretario risponde secco: «Voglio proprio vedere chi si mette contro! Chi si prende la responsabilità di fregare i lavoratori? Oltre che il sindacato che rischia di perdere credibilità perché da molti anni non sigla un accordo confederale. Questo va fatto! Anche perché passato settembre si chiude il libro della Finanziaria. La mia organizzazione vuole chiudere comunque perché vogliamo poi candidarci a un accordo con il governo di detassazioni forti e strutturali sul salario di produttività». Poco più in là, Sacconi non lascia trasparire segni di entusiasmo, ma la sua soddisfazione è palpabile anche perché, nei sogni del ministro, c'è «un autunno di responsabilità né caldo, con una redistribuzione della ricchezza che prescinda dalla sua creazione, né freddo, un autunno dell'apatia, della rinuncia, della sfiducia». Ed è chiaro che se le parole di Bonanni sono la premessa, la condizione è piuttosto favorevole. Anche perché, fuori dai padiglioni della Fiera, nelle stanze di Viale dell'Astronomia, applaudono. «Registriamo con interesse e con apprezzamento il fatto che ci siano organizzazioni sindacali che mostrano una forte determinazione a raggiungere un'intesa» commenta il direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta. «Penso che possa rappresentare un elemento importante - aggiunge - per definire un negoziato con buoni contenuti e penso che questa forte determinazione debba essere colta come una spinta a tutte le organizzazioni sindacali perché sulle regole si trovino intese condivise». Chi non sorride, invece, è la Cgil che con la segretaria confederale Susanna Camusso critica Bonanni: «L'idea dell'accordo a tutti i costi non aiuta, anzi mette in difficoltà la trattativa e pone il sindacato in una posizione di debolezza nei confronti di Confindustria». «Il tempo necessario alla trattativa - prosegue - è correlato al merito dei problemi da affrontare e da sciogliere. Non è interesse di nessuno tirarla per le lunghe così come non è interesse di nessuno fare affermazioni che creano soltanto un clima negativo e non hanno nessuna ragione d'essere, anche perché i problemi sono sul tavolo e c'è ancora molto lavoro da fare prima di trarre delle conclusioni. Ma sarà il merito a decidere se si farà o meno l'accordo». Resta in silenzio la Uil che si limita a ribadire l'importanza dell'accordo ma, anche così, la strada verso un autunno di responsabilità sembra ancora lunga. Nic. Imb.

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