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Sanità, la Corte dei Conti dà una mano a Marrazzo

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A gettare benzina sul fuoco ci pensa la Corte dei Conti che, analizzanto il rendiconto regionale per l'esercizio 2006 con proiezioni sui dati di preconsuntivo 2007, definisce «non più procastinabile» l'erogazione dal parte dello Stato dei 5 miliardi previsti nell'ambito del piano di rientro del deficit sanitario. Ma il giudizio dei magistrati contabili viene letto diversamente dalle parti in causa. Per il governatore Piero Marrazzo si tratta della «conferma a quanto vado ripetendo da mesi». «A difesa dei cittadini e delle imprese del Lazio - continua -, sono stato costretto ad alzare, anche contro la mia stessa indole, il livello e i toni del confronto al fine di ottenere ascolto non solo alla legittima richiesta sui trasferimenti dovuti, ma anche per sottolineare i gravi danni che la mancata erogazione dei fondi sta producendo giorno dopo giorno all'intero sistema regionale, a partire dal sistema delle imprese che forniscono servizi alla sanità regionale». Ora Marrazzo si augura che si torni ad un clima sereno di confronto con il premier Silvio Berlusconi: «È venuto il momento di lavorare insieme per smussare gli angoli, utilizzare lo strumento che ci dà la Corte dei Conti per poter dare il via ai trasferimenti». Ma mentre il governatore del Lazio lancia messaggi di pace, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi lo invita a non strumentalizzare le parole della Corte. «Non si può estrapolare una frase dal referto - commenta - che evidentemente fotografa la situazione critica della sanità della Regione. Situazione che è oggettivamente accentuata in senso negativo dalla paralisi dei trasferimenti indotta necessariamente dall'assenza delle concrete azioni di riequilibrio finanziario». Insomma Sacconi punta il dito sui motivi che inducono il governo a bloccare i trasferimenti. Motivi che gli stessi magistrati contabili sembrano riconoscere quando invitano la Regione ad «assumere tutte quelle altre misure destinate al contenimento strutturale dei costi» e sottolineano come «gli impieghi delle risorse complessive di bilancio hanno evidenziato criticità relativamente al ricorso alle consulenze, alla spesa del personale, soprattutto di quello degli Enti partecipati, numerosi e spesso riproduttivi di competenze istituzionalmente intestate e/o svolte dalla Regione». Tra l'altro Sacconi sottolinea come «in merito alle entrate derivanti dall'Irap, la Regione Lazio sta ricevendo i relativi trasferimenti secondo gli stessi tempi e modi di tutte le altre Regioni». Per questo invita il commissario di governo per la Salute Piero Marrazzo a «dare esecuzione a quanto emerso dai tavoli tecnici». In serata interviene anche la Ragioneria dello Stato che, in una nota, spiega che la sospensione dell'erogazione delle risorse finanziarie alla Regione Lazio «per mancata attuazione del Piano di rientro» è stata esaminata nelle ultime due sedute congiunte del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e del Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza. E che entrambi all'unanimità, hanno valutato «che il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha trasferito alla Regione Lazio tutte le somme ad oggi erogabili sulla base della legislazione vigente e sta procedendo all'erogazione delle somme derivanti dalle manovre fiscali regionali in perfetta sintonia con quanto avviene nei confronti delle altre regioni».

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