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Un piano in 3 anni per rilanciare l'Italia

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Il governo è riuscito a varare con tre voti di fiducia e 48 giorni il provvedimento «recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria». Rispetto al testo uscito da Palazzo Chigi, quello approvato da Montecitorio ha quasi raddoppiato il suo volume. Parte delle disposizioni erano già in vigore, come le misure contro i fannulloni nella Pubblica amministrazione e quelle su banche e petrolieri (la famosa Robin Hood tax). Altre, entrano in vigore. Si va dalla discussa norma sui precari alla social card. Arriva anche un piano casa per affrontare l'emergenza abitativa e aiutare le giovani coppie o le famiglia a redditto basso. Per i più anziani, viene abolito il divieto di cumolo delle pensioni. Le imprese potranno godere di un sostanziale taglio delle pratiche burocratiche, che vuol dire meno costi, e iter semplificati per aprire una attività. Ma ci sarà anche un taglio dei docenti o iniziative per incentivare l'uso del computer o limitare quello della carta. Fab. Per.

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