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Giancarla Rondinelli Entro la fine del mese «entreranno in ...

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«Questo è un record - si compiace Maroni - e dimostra che siamo il governo del fare». I provvedimenti che saranno portati in Consiglio dei ministri per l'approvazione definitiva sono: il decreto legge sulla sicurezza e i tre decreti legislativi in materia di ricongiungimento familiare, diritto d'asilo e soggiorno stabile dei cittadini comunitari. Quale occasione migliore per Roberto Maroni, quella della presentazione del rapporto di Confcommercio sulla criminalità, per poter parlare di sicurezza? «Nei prossimi giorni - ha detto il ministro - convocherò il comitato nazionale ordine e sicurezza, per dare il via libera al piano di utilizzo di tremila militari per controllare il territorio». Una misura che, ha aggiunto, «tra l'altro consentirà di lasciare più liberi polizia e carabinieri per controllare il territorio e prevenire i reati comuni». Davanti alla platea di Confcommercio, il ministro leghista ha, anche, sottolineato i maggiori poteri attribuiti ai sindaci in materia di sicurezza. «Finora i primi cittadini potevano emanare provvedimenti contingibili e urgenti solo in materia di incolumità pubblica (ad esempio per un edificio che sta per crollare), noi - ha spiegato - ora consentiamo loro di emanare provvedimenti anche contingibili e urgenti (l'aggiunta dell'anche significa che possono essere non provvisori) per la sicurezza urbana. I sindaci potranno così esercitare le funzioni per garantire l'ordine in città». Questa, secondo Maroni, «è la nuova frontiera della sicurezza, un modello federalista: chi meglio del sindaco conosce le esigenze del proprio territorio?». L'esponente del Carroccio ha manifestato, inoltre, grande soddisfazione per il modo in cui è stata gestita la questione sicurezza, nonostante le decurtazioni annunciate: «Il Parlamento ha tagliato i tagli previsti per la sicurezza con un fondo di 400 milioni di euro, di cui 100 milioni per finanziare progetti per la sicurezza urbana. Abbiamo portato a casa una deroga al turnover, che non si applica al ministero dell'Interno e una deroga al taglio degli organici. Ma questo non basta ed è per questo che sto già mettendo mano a un piano di riorganizzazione del Viminale». Ma le novità non finiscono qui: «Intendo metter fuori dalle questure tutte quelle questioni che non riguardano strettamente i temi della sicurezza». Altra novità: sulla criminalità organizzata verrà introdotta la norma che voleva Falcone sull'aggressione ai patrimoni mafiosi a prescindere dalla pericolosità del titolare. «Mentre fino ad oggi - ha detto Maroni - i beni andavano agli eredi se il mafioso moriva, ora «invece distinguiamo le due cose, e il bene mafioso prescinderà dal titolare». Ma, secondo il ministro, è fondamentale mettere a disposizione il bene che non deve essere lasciato a nessuno. Questo perchè «la mafia può sempre dire che è così forte da non far utilizzare il bene allo Stato».

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