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Storace e Santanché al bivio: tornare con il Cav o continuare da soli

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Mentre invece, come sottolinea il segretario del partito Storace, «in Italia c'è bisogno dei nostri valori». La sala dei congressi del Palazzo del Popolo è stracolma, tanto che gli organizzatori manifestano un po' di sorpresa per la tanta affluenza: c'è quasi l'intero popolo della Destra di Francesco Storace e Daniela Santanchè, raccolto nella cittadina umbra con il desiderio di «ritrovare la nostra vera identità e stabilire la linea politica di questo partito». Ed è proprio questo il nodo centrale, anche se non ufficialmente: rientrare nel Pdl e quindi affiancare il governo di Silvio Berlusconi, o continuare a correre da soli? Su questo i rumors sono tanti e il «popolo dei camerati» (a cominciare dai suoi leader), è diviso. Ed oggi, giornata clou della conferenza della destra, con gli interventi di Storace e della Santanchè in tarda mattinata, si tenterà di arrivare ad un punto comune. Il primo, ex alleato di Gianfranco Fini, tende a voler mantenere l'identità del partito e, da quanto bisbiglia qualcuno in sala, preferirebbe continuare a fare il battitore libero. La seconda, forte anche del suo rapporto con Silvio Berlusconi, punta invece a rendere il partito «un attore protagonista» all'interno del Pdl «mantenendo la sua identità e alla pari degli altri alleati». Anche perché, come fa notare qualche partecipante, il ritrovato feeling tra i due storici amici, Storace e Alemanno, che ha portato per il segretario della Destra l'incarico di presidente della Commissione Roma Capitale, va già in questa direzione.

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