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PESCARA Lo stile è quello dell'imprenditrice più che della ...

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Ed è singolare come il quadro che dipinge, assolutamente piano e sobrio, sia poi in questa fase politica quasi scioccante. Perché se le si chiede che cosa ci vuole di nuovo per questa regione lei risponde così: «Un moto propulsivo per tante inziative, sopattutto per quelle che riescono a cogliere le peculiarità del territorio. Un cambiamento che porti a governare chi sappia comprendere le esigenze e attivarsi con massima onestà e trasparenza». Come dire che la novità è uscire dall'immobilismo e dai percorsi spesso sotto traccia che hanno caratterizzato la gestionme della regione negli ultimi anni. «Al discorso trasparenza — sostiene Pelino :— non bisogna dare una connotazione esclusivamente negativa. Delle volte c'è la tendenza a mostrare il risultato e non la strada che è stata fatta per raggiungerlo e io credo che in questo momento così particolare della politica l'informazione sia una cosa fondamentale. Se hai un ruolo di responsabilità devi necessariamente rafforzare alcuni valori». Inaspettatamente, l'Abruzzo si prepara a rinnovare la sua classe dirigente: «Credo — afferma Pelino — che i partiti debbano necessariamente ponderare sulla scelta di un candidato che sia di reale richiamo per l'elettorato. Il profilo ideale è quello del personaggio che abbia un passato pulito e inattaccabile, un onesto, con tanta voglia di fare. Insomma, una bella persona. Comunque che sappia far tornare l'Abruzzo ad essere leader nel centrosud». Magari riequilibrando forze e sostegni tra la costa e le aree interne, troppo spesso penalizzate. Difficile parlare di programmazione in un momento in cui il castello economico dell'Abruzzo sembra crollare sotto i colpi delle accuse di corruzione nel settore più delicato, quello della salute: «Io spero di svegliarmi e di accorgermi che è stato soltanto un brutto sogno — prosegue Paola Pelino — quando accadono queste situazioni diventa importante anche difendere l'immagine di un territorio incolpevole e fortemente penalizzato. Sono garantista ed ho profondo rispetto della magistratura e della Costituzione, ai giudici chiedo innanzitutto una cosa: di far presto, di accelerare al massimo per chiarire tutta la vicenda e togliere l'Abruzzo da questa onta». Guardando in "campo avverso"? «Vedo un centrosinistra destabilizzato e disorientato — dice la parlamentare — già erano in fase di affanno e riflessione per ritrovare un loro equilibrio. Mi auguro che trovino una formula di ricomposizione». Alla Regione una sfida tra chi? «Non mi vengono in mente nomi — conclude — ma non credo che i nomi siano importanti, in questa fase». P.P.

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