Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Napoli liberata

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Il premier è ampiamente soddisfatto e non lo nasconde; in mattinata, prima di arrivare nel capoluogo campano, aveva definito la giornata «meravigliosa per la città di Napoli e per l'Italia». E una volta in città ha ribadito il concetto: «Lo Stato è tornato a fare lo Stato, realizzando un'opera di civiltà. Ci siamo assunti la responsabilità di fare ciò che nessuno aveva fatto prima: e dopo 58 giorni Napoli e la Campania sono tornati ad essere luoghi puliti e ordinati, senza il disastro che ha rovinato la nostra immagine, l'economia e il turismo». Un disastro, assicura Berlusconi, che non rimarrà senza colpevoli. «Siamo convinti che ci siano cose che si sarebbero potute evitare»; dunque «responsabilità che andremo a investigare». Del centrosinistra? Berlusconi non lo dice apertamente e anzi ringrazia le amministrazioni locali per la collaborazione. Ma prima dice che il governo «ha messo in campo una concretezza che non c'era» e poi affonda: «Quando i tempi della democrazia ci daranno la possibilità di votare, dovremmo vincere con il cento per cento dei voti». Il premier è però il primo ad essere consapevole che l'emergenza è tutt'altro che finita, nonostante i sacchetti dell'immondizia non ostruiscano più le strade di Napoli. E a sapere che basta un solo intoppo al programma dei lavori per mandare in fumo quanto fatto fino ad oggi. Per questo, sottolinea che se è vero che «è finita la fase drammatica dell'emergenza», è altrettanto vero che oggi «inizia un'altra fase che è sempre di emergenza e che prevede la messa a regime di tutto il sistema dei rifiuti con la realizzazione dei termovalorizzatori». E richiederà tre anni di tempo, anche se «noi speriamo di farcela in due». In questo quadro, diventa fondamentale la collaborazione dei cittadini ai quali Berlusconi si rivolge come «un buon padre di famiglia»: «È tempo che si abbia l'educazione di considerare le proprie città e i propri parchi come le proprie case». Così come fondamentale è la raccolta differenziata, tanto che il premier ricorda la lettera inviata ai primi cittadini dei 551 comuni campani in cui si chiede di rispettare gli impegni presi. Siamo pronti ad aiutarli e a sostenerli, spiega, ma «commissarieremo tutti quei comuni che non adempiranno alla raccolta differenziata nei tempi previstì. Dal canto loro, governo e regione stanziano altri 526 milioni di euro, con un accordo siglato prima del Cdm, che assegna i soldi a titolo di «compensazione ambientale» ai comuni sedi di discariche, termovalorizzatori, siti per lo stoccaggio delle ecoballe e impianti di produzione di cdr, vecchie discariche. Ma allora è l'ultima volta che il Consiglio dei ministri viene a Napoli, chiedono i cronisti? «Assolutamente no», risponde Berlusconi. E al drappello di cittadine, militanti del Pdl, che lo attendeva in piazza invocando «Silvio santo subito», risponde con una battuta. «Santo? Sì, ma non subito».

Dai blog