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Calderoli perplesso: «Per fare tutto bisogna lavorare 24 ore su 24»

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Così, dopo i malintesi dei giorni scorsi, il numero uno del Viminale precisa che con il premier «non c'è nessun litigio». «Noi dobbiamo realizzare le promesse, in primo luogo manterremo quella sul federalismo fiscale. Su questo non c'è litigio con Berlusconi. L'intesa è forte, il percorso indicato è preciso», dice spiegando da una parte che le polemiche sono invenzioni dei media e dall'altra che «il federalismo lo faremo con chi ci sta. Siamo pronti, certi che la maggioranza sarà compatta». Chi resta perplesso sulla possibilità di portare avanti federalismo e riforma della giustizia a settembre, in parallelo, è Roberto Calderoli. Secondo il ministro per portare a termine i lavori assieme le due Camere dovrebbero lavorare 24 ore su 24: «I due presidenti sono del Pdl, sarà loro responsabilità farci lavorare 24 ore al giorno». E se l'opposizione è convinta che Berlusconi sia sotto ricatto della Lega, la visita «in amicizia» di Tremonti a Bossi e Calderoli spiega che le cose non stanno così (anche Bossi ha detto di essere totalmente il linea con Berlusconi). «Mezzo Pd - dice Osvaldo Napoli, vice capogruppo dei deputati del Pdl - vive nell'ossessione dei ricatti, degli accordi sotto banco».

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