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Berlusconi: solito teorema E i magistrati insorgono

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E in merito all'inchiesta in Abruzzo il Cavaliere esprime più di un dubbio: «Sì, ho sentito, e mi sembra una cosa molto strana che ci sia una decapitazione completa, quasi una retata, di un intero governo di una regione. Ho sentito anche il teorema accusatorio, conoscendo l'attuale sistema dell'accusa in Italia...». Berlusconi non finisce nemmeno la risposta che viene incalzato dai giornalisti. Così il presidente del Consiglio analizza a più ampio raggio la vicenda a chi gli fa notare che questa volta a essere colpita è la sinistra e non la sua parte politica. «Non ha nessuna importanza per me che la giustizia colpisca questo o quell'altro - afferma Berlusconi - ma molto spesso i teoremi accusatori sono teoremi che non vengono confermati». Poi cita le accuse a lui rivolte di reati ambientali in Sardegna per la sua Villa Certosa, dove il tribunale di Tempio Pausania ha giudicato che il fatto non sussisteva. Quanto basta per provocare la piccata risposta dell'Associazione Nazionale Magistrati. «Siamo preoccupati per dichiarazioni che gettano discredito sulla magistratura italiana - attacca il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini - impegnata nel difficile compito di tutela della legalità e della sicurezza. La critica dei provvedimenti giudiziari è un elemento fondamentale della vita democratica, ma deve essere esercitata a partire dalla conoscenza dei fatti e sempre con misura, soprattutto da parte di chi riveste cariche istituzionali». Insomma, si riaccende lo scontro tra le toghe e il premier in materia di giustizia. «La generica accusa - conclude il segretario dell'Associazione nazionale magistrati - rivolta alla magistratura inquirente di procedere per teoremi getta discredito sull'intera istituzione giudiziaria e danneggia l'immagine e la credibilità del nostro Paese anche all'estero». Ci pensa il leader dell'Italia dei Valori a rincarare la dose. «È tornata Mani pulite? No, è tornata Tangentopoli e non Mani pulite. Non tornerà fino a che questo Parlamento farà leggi non per aiutare la giustizia, ma per fermarla». Di Pietro non perde l'occasione per condannare le dichiarazioni del premier. «Berlusconi non conosce un solo foglio di quello che i magistrati hanno accertato e farebbe bene a leggere prima le carte». Di Pietro aggiunge che «in Abruzzo come altrove serve un ricambio generazionale» e sui rapporti tra Idv e Pd nella Giunta abruzzese sottolinea: «L'Idv in Abruzzo, come in altre regioni, è sempre stato fuori e ha evitato di partecipare alla spartizione della torta». Il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, commentando l'arresto di Del Turco, ricorda espressamente a Veltroni e Franceschini che «non basta combattere il Cavaliere, ma bisogna aiutare la magistratura militante e metterlo in galera». Per Cossiga «l'arresto di tutta la giunta regionale Pd dell'Abruzzo è il primo avvertimento».

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